Enter your keyword

Natale 2006

Natale 2006

Natale 2006

Carissima e preziosa briciola del Pane del Signore è il 15 agosto, festa dell’Assunzione di Maria, comincio oggi la lettera di Natale, e chiedo aiuto a tutte le “briciole che sono in cielo a far festa con Maria” perché mi suggeriscano ciò che ognuna di loro, che già gode dell’eterna gioia, vorrebbe dire a noi, a te.

briciola di nataleComincio con alcune testimonianze di amici. Mi ha telefonato da Mazara del Vallo TP, Enrico, di ritorno dall’incontro delle briciole a Loreto. “Pensa Carla, abbiamo fatto io, mia moglie e Maria, 50 ore di viaggio per venire a Loreto e siamo stati a Loreto 48 ore, ma sono bastate per riempirci di felicità e tornare diversi, pieni di Dio. Saremmo venuti anche se occorrevano 100 ore di viaggio. E’ stato un incontro stupendo, ci ha cambiato la vita”.
“Caro Enrico, Dio non delude mai, non misura tempo e spazio per rispondere a chi lo accoglie; gli basta un “sì”un attimo e tutto cambia “per quel sì” detto con fede.

Andrè Frossard nel libro “Dio esiste, io l’ho incontrato” scrive la sua conversione.

“Entrato alle cinque e dieci d’un pomeriggio in una Cappella del quartiere latino di Parigi per cercare un amico, ne sono uscito alle cinque e un quarto in compagnia di un’amicizia che non era di questa terra. …il mio sguardo si ferma sulla seconda candela che brucia a sinistra della croce. Non sulla prima né sulla terza, sulla seconda. E d’improvviso, si scatena in me la serie di prodigi la cui inesorabile violenza smantellerà in un istante l’essere assurdo che sono, per far nascere il ragazzo stupefatto che non sono mai stato. Entrato scettico, ateo e di estrema sinistra, anzi, più ancora che scettico e ateo, indifferente – ne sono uscito qualche minuto dopo – cattolico, apostolico, romano -trascinato, sollevato, ripreso, risucchiato dall’onda di una gioia inestinguibile.

Dio sa come, quando e dove rivelarsi…questo può avvenire ovunque, in ogni luogo c’è Dio che ci aspetta, e sono felice per tutti quelli che a Loreto lo hanno incontrato e sentito. A me è successo appena sono entrata nella “santa casa” il 20 giugno scorso. Mentre guardavo la statua di Maria, mi sono balenate alle mente, come un lampo, queste parole.

Voi siete miei amici, SE farete ciò che io vi comando. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati
E così ho pensato che è nella realizzazione di quel SE, la prova della nostra fede.

SE rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.
SE io, Signore e Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi l’un l’altro.
SE uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e prenderemo dimora in lui.

Sono le considerazioni che ho trasmesso agli amici a Loreto ed ora le trasmetto anche a te: in quei SE realizzati positivamente, c’è la fede, la speranza, l’amore, il perdono, la misericordia, la condivisione, c’è l’amicizia con Dio, la certezza di possederlo e di essere suoi prediletti.

Qui di seguito ti riporto due fatti che confermano che, in chi vive quel “siete miei amici SE…farete ciò che io vi comando) si realizza anche l’altra promessa di Gesù a chi lo segue. “voglio che la mia gioia sia in voi e che la vostra gioia sia piena”.

Loreto. luglio 2006. All’incontro delle “briciole” a Loreto è venuta in treno, dalla provincia di Bari un’amica, nell’intervallo fra una chemioterapia e l’altra, con tutti gli effetti collaterali che comporta. E’ venuta sostenuta dalla forza della fede e dell’amore, ha accompagnato l’amica in carrozzella. Mi ha detto: “Sai Carla, avevo poca forza per gli effetti collaterali della chemio, non stavo bene in piedi, ma mentre mi appoggiavo alle maniglie della carrozzella di Giuseppina per spingerla, mi sentivo sicura perchè quelle maniglie mi facevano da girello così stavo in equilibrio e non sentivo la fatica. Io spingevo Giuseppina e Giuseppina aiutava me, anche senza saperlo. Quanta forza ci viene dall’amore e che gioia !!!”.

Agosto 2006. Rosy è tornata a casa con una notizia sconvolgente, ha l’epatite C in fase avanzata. Ha confidato a suo fratello Francesco la sua pena. Lui, abbracciandola, le ha risposto con parole che solo un amore totale, generoso, disinteressato, può dettare, parole che sono vita e speranza, per chi, come Rosy, si sente colpito da un fulmine e ha paura di restare solo: “Ci divideremo questa malattia a metà e la porteremo insieme. L’unico vantaggio, se si può parlare di vantaggio, è che sarò io a curarti e coccolarti”. Rosy non è sola, c’è Francesco, ed è questo che conta, perché vivere vuol dire, faticare e soffrire insieme, sperare insieme, gioire insieme; soli, ci sentiamo come perduti in un deserto o naufraghi in un mare in tempesta senza salvagente o scialuppa…insieme, uniti dal vincolo di un’amicizia sincera che condivide il peso e la fatica, tutto diventa facile e ci si sorprende a sorridere ancora, nonostante le lacrime. Anche Gesù ai suoi amici (e lo sei anche tu) ha voluto assicurare che non li lasciava soli nella prova, che avrebbe mandato loro il “Consolatore”, che non li avrebbe abbandonati mai: “Non temete, sarò sempre con voi”. Questo “LUI con noi” possiamo esserlo ciascuna di noi per l’altro, quello che ci è vicino e che ha fame di amore, bisogno di fraterno aiuto.

CHE NESSUNO RESTI SOLO PER CAUSA MIA

E’ questa la mia preghiera e, spero, anche la tua. Dio, che ben conosce l’animo umano, sa che da soli non possiamo vivere, che abbiamo bisogno di chi ci sostenga, che non possiamo vivere senza amare e senza sentirci amati. Questo è Vangelo vissuto, solo questo rende credibile la nostra fede, “infatti la fede senza la carità è morta e non può salvare nessuno”. (Mons. Comastri)

CHE NESSUNO RESTI SOLO PER CAUSA MIA

Basterebbe questo proposito per cambiare la vita mia, la tua e quella di chi ci sta accanto. Vogliamo cominciare insieme da adesso? Anche solo con una telefonata, una cartolina, un favore fatto senza esserne richiesto, fare compagnia a chi è solo, portare a fare una passeggiata chi non la fa mai perché non c’è chi l’accompagna e non fa questa proposta, andare insieme dalla parrucchiera…e tante altre piccole e importanti attenzioni e delicatezze che l’amore, quando è vero, intuisce, previene e realizza con semplicità, generosità e nel silenzio, non lo dice in piazza, perché non è rispettoso farlo, non pretende riconoscimenti e onori, l’amore è amore e basta, ed è già ricompensa a se stesso per la gioia che procura a chi lo dona, come Gesù ci ha insegnato e… comandato.

Qui di seguito, troverai un breve programma che ho scritto in primavera, insieme a Carlotta e Sandro, in vista della istituzione dell’Associazione “Briciole di speranza” che è avvenuta nell’incontro a Loreto, perché ciò che da alcuni anni ho cominciato con l’aiuto di Dio, possa continuare nel tempo, anche quando non ci sarò più. Questo programma è stato visto e approvato da Mons. Comastri, del quale ti allego alcuni brani del testo di “benvenuto” alle briciole, mandato da lui e trasmesso in video a Loreto. Inoltre ti faccio conoscere gli amici che già mi aiutano, pur abitando lontani e che, a poco a poco, si prenderanno cura dell’Associazione per continuarla. Essi sono:

Carlotta di Parma, Sandro di Bologna ed Ettore di Matera. Carlotta viene una volta al mese da Parma, Sandro viene con lei, quando i suoi impegni parrocchiali e familiari glielo permettono, Ettore è in contatto telefonico e viene ogni anno ad accompagnarmi a Lourdes. All’incontro di Loreto sono stati provvidenziali e indispensabili tutti e tre. Senza di loro l’incontro sarebbe rimasto un sogno, ma al Signore tutto è possibile. Gesù ha detto che se avremo fede quanto un granello di senape (il più piccolo dei semi) sposteremo anche le montagne. A Loreto si è verificato questo, ma si verifica anche in ogni luogo, dove si ama, si perdona, dove il dolore è trattato come cosa sacra, divina e così ogni persona che soffre diventa altare, santuario, tabernacolo e, come tale, è trattato, cercato, amato. Ti lascio con un pensiero di Don Oreste Benzi al compimento dei suoi 80 anni:

Sono convinto che il Signore ha un progetto per ognuno di noi e io ho tentato solo di accoglierlo sempre. Ho cercato di non perdere mai la “coincidenza” con Dio che viene. Per questo ti auguro che ad ogni SE di Gesù, tu risponda con dei SI’ e di non perdere mai la coincidenza con Lui.

Buon Natale
Carla

briciola di natale

Foto incontro di Loreto – 2006

Ed ecco qui sotto gli amici che collaborano si presentano, insieme a Padre Alfredo Feretti nostro assistente spirituale.

Carissime Briciole,
con molte di voi ci siamo sempre visti un po’ di corsa, anche se abbiamo condiviso alcuni momenti di profonda comunione nella preghiera e nella scambio delle nostre esperienze. Conservo nel cuore i volti, la gioia e le lacrime che mi sono state donate e le offro al Signore per il ministero della mia debolezza. Ma qualcuno forse non mi conosce e si domanda chi io sia. Ecco:


Mi chiamo Padre Alfredo Feretti e sono un missionario Oblato di Maria Immacolata. Sono sacerdote da 25 anni ed ho esercitato il mio ministero soprattutto nel mondo giovanile in Italia (Roma, Firenze, Loreto) ma anche in Francia a Lourdes. Ho avuto la grazia di vivere nel Santuario di Lourdes per cinque anni come responsabile dell’accoglienza dei giovani e della liturgia. Ed è qui che ho conosciuto Carla e poi negli anni seguenti (soprattutto grazie a S. E. Mons. Comastri) ho conosciuto le “Briciole” e mi sono incantato di fronte alle meraviglie della forza di Dio nella piccolezza delle nostre persone.
Ho vissuto anche cinque anni vicino al Santuario di Loreto nel Centro Giovanni Paolo II dove, tra l’altro, ho potuto accogliere il Papa nel suo ultimo viaggio fuori Roma nel settembre 1994. Sono contento di poter vivere insieme con voi alcuni momenti di incontro e di formazione e di poter condividere un po’ di cammino insieme.
Per ora vi abbraccio e restiamo nella luce del Signore Gesù.
padre Alfredo OMI


Mi chiamo Sandro, abito a Bologna, di professione faccio l’Educatore, sono sposato con Giovanna e abbiamo due figli, Marta di 13 anni e Angelo di 11.

Io e Carla, ci siamo incontrati per la prima volta a Lourdes nel 1987 ripensando a quell’incontro, siamo concordi nel pensare che Gesù e Maria Santissima guidano i nostri passi e intervengono nella nostra vita per il nostro bene. Quell’anno un amico mi aveva regalato una sua audio-casseta “Lettera a un amico” in seguito, dopo averla ascoltata, ci eravamo sentiti per telefono e ci eravamo dati appuntamento a Lourdes, ma ormai arrivati all’ultimo giorno del pellegrinaggio, non ci eravamo ancora trovati, benché ci cercassimo a vicenda. L’ultima mattina, mentre accompagnavamo i malati in carrozzella alla Grotta, dall’ospedale di “S. Bernardette” (che non c’è più) Carla grida forte il mio nome e chiede di cercarmi. In quel momento io ero proprio accanto alla sua carrozzella e spingevo la carrozzella di un’altra malata…Carla era lì di fianco a me, a 50 centimentri di distanza, quando ho risposto: “Sandro sono io”, ha gridato di gioia e si è commossa per il “prodigio” che si era verificato all’ultimo momento. Fra migliaia e migliaia di persone, quella mattina nell’ultimo incontro del pellegrinaggio, ero accanto a lei, senza sapere l’uno dall’altra, perché non conoscevamo i nostri volti. La Madonna ci ha fatti incontrare.

In seguito ho iniziato a collaborare con lei, prima nelle riprese video a Lourdes e poi nella catalogazione e stampa degli indirizzi delle “briciole”: in questi anni ho avuto la possibilità di conoscere meglio Carla ed il suo forte impegno di malata per i malati, “le Briciole”, persone che da tutto il mondo intrattengono un legame (scambio) epistolare e spirituale con lei.

Poi Carla in questi ultimi tempi mi ha chiesto di aiutarla a fondare l’Associazione e devo dire che il primo sentimento che ho provato è stato quello di inadeguatezza e di incapacità, poi però ho pensato di trovarmi al posto di Andrea, Giacomo o Giovanni, quando Gesù dalla riva del lago, li ha chiamati a seguirlo… non ho potuto fare altro che dire “sì” (anche se mi chiama attraverso una sua creatura, Carla), consapevole che Lui ci sostiene nelle debolezze e nelle carenze, anzi proprio nella debolezza si manifesta la Sua Grazia. Da parte mia ci metterò il mio impegno.

La biografia di S. Agostino mi ha sempre colpito, perché la sua conversione è attribuita da tutti alle preghiere, alle suppliche e alle lacrime della sua mamma che ha saputo “chiedere” e ottenere da Dio il suo ravvedimento da una vita di dissolutezze.

Penso a tutte quelle persone che ogni giorno soffrono e pregano in silenzio offrendo le proprie fatiche per la salvezza di altri: mi rendo conto che lo stanno facendo anche per me, povero peccatore, che non posso salvarmi da solo, ma solo grazie alle preghiere delle persone che mi conoscono, grazie alle preghiere del mio prossimo.v Per questo Natale voglio augurarvi di sentire la carezza tenera e consolatrice di Gesù bambino che nasce per condividere con Voi la vita su questa terra e sostenerVI nella fatica di tutti i giorni con il Suo amore.Saluto tutti coloro che in Luglio ho conosciuto nell’incontro di Loreto e abbraccio tutte le “briciole” che per vari motivi non sono riuscite a venire: chissà, forse il Signore ci dia la gioia di incontrarci il prossimo anno. Maria S.S. ci vuole tutti in Paradiso. Con affetto,

Sandro Trombini – Bologna


Sono Carlotta. Tutto è cominciato a Loreto, nella casa del “SÌ”.

Ero in piazza ad imboccare un bimbo diversabile, quando si avvicina Carla (non l’avevo mai vista prima) tiene in mano un libretto ed una telecamera, scambiamo due parole, un “clic” e il suo nome. “Davvero? Ma lei è quella che scrive con il cuore – esclamo io stupita -. Ho letto alcuni suoi libretti…”. Mi guarda, sorride e mi porge il libro che tiene in mano, titolo:
Mettici il cuore e Dio farà miracoli”. Sulla copertina la foto: Io che porto un bimbo diversabile a fare la comunione. Pazzesco!

Chiacchieriamo, le racconto che sono lì con il pellegrinaggio dei bambini dell’Emilia-Romagna “Treno della gioia”, che mi occupo del personale, ma il dovere mi chiama, devo andare. Ci salutiamo scambiandoci gli indirizzi. Era il giugno 2002.
Mi congedo da Carla con una domanda: “ E’ bellissimo ciò che lei scrive, ma lei chi è? Deve scrivere un libro con la sua vita! Arrivederci”.

Abbiamo iniziato a scriverci ed a sentirci per telefono lo stesso autunno, era bello e naturale farlo, ci scambiavamo i nostri pensieri, abbiamo imparato un pochino a conoscerci. Quanti racconti mi faceva Carla, mi parlava delle Briciole, storie forti, a volte dense di dolore e di sofferenza, ma mai e dico mai, di tristezza! Sempre, ma sempre gioia, sempre amore; è questo che mi trasmetteva Carla con le sue parole!

Trovare una sua lettera nella mia buca delle lettere, mi ha sempre regalato un sorriso, un momento di gioia….così, con estrema naturalezza, ho iniziato a scivolare nel mondo delle Briciole mondo immenso, molto ricco, mondo che ha iniziato a farmi riflettere ed a capire tante cose…
E’ di nuovo giugno ed è il 2003 ci rivediamo, un anno dopo, sempre in piazza a Loreto. Sembra passato un giorno; mi viene incontro, sorride, ha in mano un libretto…”Guarda – mi dice – (il titolo del libro è “La mia vita”) è colpa tua se ho scritto questo, tieni!”.
L’anno che segue è fitto di scambi fra noi. Le Briciole sono sempre presenti nei nostri discorsi. Quando ci rivediamo a Loreto ed è giugno 2004, Carla mi esprime il suo desiderio di fare un incontro con alcune persone (Mons. Comastri allora Vescovo a Loreto vuole, come Carla, questo incontro) per riflettere. Bene e così sia.

Il 23/24 ottobre 2004 ci incontriamo a Montorso (Loreto), siamo in 20. La cosa bellissima è che nessuno conosce nessuno! Arriviamo da tutta Italia. Mons. Comastri, che ci accompagna in questo incontro, decide che alcune persone devono iniziare ad aiutare Carla in questa sua missione immensa e tanto faticosa. Punta il dito su di me, Lalla, Sandro e altri dicendo che “il Signore è concreto, ci vogliono i fatti”.
Dal mese prossimo andrete a Genova per capire cos’è l’opera di Carla.
L’impatto è abbastanza destabilizzante per me, ma sento che la mia risposta deve esser sì, lo dico e accetto. Da allora ogni mese, in un fine settimana, prima Lalla e io, poi con Sandro perché Lalla per motivi familiari non ha più potuto, ci rechiamo a Genova.
Quello di Carla è un mondo immenso; frequentando la sua casa capisco la coerenza della sua vocazione, la verità delle sue opere, la fitta rete di briciole con le quali parla, scrive, condivide….un quotidiano spesso molto difficile per la salute che non ha, vedo quanto le costa tutto quello che fa, vedo la sua grande volontà, la sua forza d’animo, la grande capacità di accogliere, con generosità e rispetto, chiunque la cerchi…

Questa “zanzarina” (come per scherzo la chiamo a volte) muove le montagne, non si dà mai per vinta…lotta, serve, risponde, filma, sembra il lavoro di 100 persone. No, è lei sola che fa ed ha fatto sempre tutto. Pazzesco! C’è di mezzo, anzi, in prima persona, Dio solo!
Lo vedo con i miei occhi, ma è incredibile. Bisogna stare con lei, nella sua casa, per capire. Ed è in questa casa che ha avuto inizio l’idea (fantastica) di fare il primo incontro nazionale delle Briciole a Loreto…lei è un vulcano di idee, perciò mentre se ne sviluppa una, ne sta già pensando altre nuove…e sempre rivolte al bene di ognuno.

Cosa faccio io? Poco: l’aiuto nel velocizzare la realizzazione delle sue idee ( che definisco manovalanza). Mentre scrivo stiamo già lavorando al 3° incontro delle Briciole a Loreto 6,7,8 luglio 2007. E qui, dalla casa di Carla sono contenta di poter far arrivare a tutti i miei auguri di Natale. La frase è un po’ banale, ma le preghiere che rivolgo al Signore per tutte voi ogni volta che prego, credo siano molto più importanti di tante parole.Vi porto nel cuore, non smettiamo mai, mai di pregare gli uni per gli altri, è questa la vera forza che ci possiamo regalare a vicenda e con questa forza siamo davvero un unico PANE, senza frontiere e senza limiti di spazio e di tempo, di salute, di malattia e di età.

Con amore, la briciola come voi, Carlotta

Baldini Carlotta – Parma


Sono Ettore, abito a Matera con mia moglie e due figlie ormai grandi. Venti anni fa, ero in pellegrinaggio, come ogni anno, a Lourdes con l’Unitalsi Lucana e ogni giorno vedevo un ragazzo che con una telecamera sulla spalla filmava tutto: celebrazioni, processioni, incontri ecc., ciò mi incuriosì, anche perché, all’epoca, era raro vedere operatori che riprendevano tutto. L’ultimo giorno di permanenza mi avvicinai a quel ragazzo e gli chiesi per chi riprendesse e che ero interessato, se possibile, ad avere copia del risultato di quelle riprese. Lui mi rispose che riprendeva per conto di un’ammalata di Genova che era a Lourdes con l’Unitalsi Ligure e che potevo rivolgermi a lei che alloggiava all’Accueil Notre Dame, si chiamava Carla Zichetti. Era la prima volta che sentivo quel nome.

Mi recai all’Accueil e incontrai il segretario del pellegrinaggio Ligure, gli chiesi di Carla e mi rispose che era già andata in stazione per la partenza. Mi feci dire allora, dove poterla trovare e lui, gentilmente, sfogliando le sue carte, mi diede il suo indirizzo e numero telefonico.
Tornato a casa, dopo qualche tempo, ritrovai quel numero di telefono, chiamai e mi rispose una vocina che sembrò provenire chissà da quale mondo celeste.
Ecco come è avvenuto il mio contatto con Carla.
In seguito sono stato a Genova a trovarla e l’ho conosciuta di persona con effetto ancor più stupefacente di quanto mi avesse impressionato la voce.
Già provata dalla sofferenza, ricordo che in quel primo incontro, volle suonarmi al pianoforte alcune “ariette” di opere, ma smise quasi subito perché si stancava. Mi regalò alcune sue audiocassette che aveva registrato e divulgato, tra queste “Briciole di speranza”.

Si comincia a parlare di “briciole”.

briciola di natale

Da sinistra Ettore, Carlotta e Sandro

L’audiocassetta “briciole di speranza” la tramutai in un libretto che l’Unitalsi di Matera da me presieduta, fece stampare e diffondere e che Mons. Franco Conese, Vicario della Archidiocesi di Matera, nella presentazione del libretto, così la definisce “….le “briciole di speranza” di Carla sono fermenti di vita che donano serenità. La corsa dell’uomo tra affanni e inquietudini, viene arrestata e le gocce di queste riflessioni, come balsamo sovrumano, ridanno coraggio…”.

E’ difficile in poche righe descrivere le sensazioni e la forza d’amore che si provano nell’essere vicini a Carla, una persona che a volte con slancio, a volte con fatica, con una voce dolcissima – senza età – ci parla del dolore, della gioia, dell’amore, dell’amicizia, con accenti toccanti che ti coinvolgono, ti fanno pensare, soffrire, gioire, diventare amico. Per me e la mia famiglia, Carla è punto di riferimento costante, con i suoi libretti, le videocassette, i contatti. Tra l’altro ho avuto il privilegio di ospitarla in casa mia per ben due volte, ci ha rigenerato l’esistenza e dato senso compiuto nell’essere testimoni della fede in Cristo e nel suo Vangelo, attraverso una devozione autentica alla Vergine Immacolata.Con tutte le “briciole” diciamo “grazie Signore, di averci donato Carla con il suo cuore grande e che la Vergine Immacolata la protegga e ci conceda di godere della sua presenza terrena il più a lungo possibile, noi pregheremo per questo”.

Auguro a tutti un Santo e Buon Natale. Con amicizia

Ettore Massari – Matera

No Comments

Post a Comment