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Credere è dire di si a Dio. Natale 2012.

Credere è dire di si a Dio. Natale 2012.

Carissima Briciola,
briciola di semmbrescrivo a te in particolare che mi leggi, per dirti grazie di tutto, della tua amicizia, delle lettere e dei biglietti, delle belle cartoline, delle mail e dei messaggi, delle foto…e grazie, anche per quando mi comunichi notizie poco belle! È vita che mi trasmetti per condividerla e vorrei essere lì con te,e abbracciarti stretta, stretta per farti sentire che ti voglio bene. Ti ringrazio della tua fiducia e confidenza, quando mi racconti della vita di tuo figlio, tre volte padre che ha ripudiato il suo ruolo e se ne è andato, dedicandosi al vizio, alla droga e violento con tutti…ringrazio te Maria che mi hai detto della malattia di tua madre…e te che piangi per il tradimento di chi ti ha giurato davanti a Dio, fedeltà per tutta la vita…e te Silvia per l’esempio che ci dai vivendo con fede, dolore e speranza il grave handicap della tua bambina Lucia e te Carmela, che solo a Loreto hai trovato pace dopo la tragedia del tuo piccolo Luca di 18 mesi annegato nella piccola vasca del giardino di casa tua…ora in cielo con gli angeli.
A Lourdes ho portato anche le tante buone notizie ricevute di nascite felici…di giovani che si sono uniti in matrimonio…e di fidanzati che si stanno preparando ad esso…della festa di altri che hanno celebrano il 25°,40° 50° di amore e fedeltà… della festa per i 100 anni compiuti da tua mamma, Marì…e di tua nonna Loredana, di morti sante come quella di Nunzia, di Giuseppina e la mamma di Marta che scrive di lei: “Grazie mamma per avermi dato la vita e insegnato a viverla… ho portato belle notizie di famiglie che hanno adottato uno, due o più figli; di una famiglia già numerosa, che ha adottato un nonno solo, senza parenti…del lavoro trovato, della laurea conseguita, della promozione ottenuta, delle liti riappacificate e tante altre.
Ho portato a Maria, le rose e le spine, insieme alle tante briciole che sono in cielo: sono i nostri angeli. Credevo di non farcela ad andare a Lourdes, invece, la Madonna mi aspettava e, come sempre, mi ha rinnovata. Abbiamo acceso il cero delle “briciole” e pregato per tutte affinché Maria ci aiuti a dire come lei, il nostro sì: ECCOMI SIGNORE, SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ, SI COMPIA IN ME LA TUA PAROLA.

Non abbiate paura, io sono sempre con voi”. Queste parole di Gesù dovrebbero darci fiducia e coraggio anche quando ce lo sentiamo mancare (quante volte mi capita!) anche quando le difficoltà sembrano non finire mai, anche quando qualcuna/o è tradita/o negli affetti più cari, anche quando la salute è soltanto un sogno…”non avere paura…sono con te” , è lo spirito del nostro programma che dice: “di essere l’una per l’altra sostegno e conforto nel momento del Getsemani che ognuna, prima o poi, vive. Questo spirito lo sentono e lo toccano in particolare le tante briciole che partecipano all’incontro di Loreto. Chissà che quest’anno possano parteciparvi più numerose. Ogni briciola, potrebbe impegnarsi di portarne un’altra. Il bene, se è vero, è contagioso. Fra noi ci sono alcuni malati di SLA, ricordo in particolare un papà che, oltre che ad avere questa malattia, è sordomuto, il che complica la sua vita e i rapporti umani. Alterna 20 giorni in ospedale e 10 giorni a casa, accudito dalla moglie anche lei sordomuta. Sono doppiamente soli. E penso ai milioni di persone che, per motivi diversi, vivono in una solitudine assoluta. Forse abitano nella nostra casa, nella nostra Parrocchia, vivono nel nostro quartiere, nel nostro paese. Cosa posso fare io?
Vorrei che ognuna di noi, si facesse medico e medicina per curare le ferite dello spirito e del corpo, se necessario, con l’olio dell’amore, della dolcezza, con la parola e la delicatezza dei gesti, con la luce del sorriso. Assisteremmo a dei miracoli. Se una non può farlo concretamente, perché lontana o impedita, può essere vicina anche con un semplice scritto, una telefonata. Tutte sanno quanto sia importante le posta per noi, ho cominciato così più di 30 anni fa (posta non solo elettronica, pochissime ce l’hanno), posta individuale, scritta col cuore. Leggi a pag. 14 del libretto dell’Associazione. Ogni volta che arriva posta è una finestra che si apre e lascia entrare il sole. Non teniamo chiuse le nostre finestre, spalanchiamole. Ci vorrebbero migliaia di Madri Teresa di Calcutta che andava a cercare, a stanare queste creature per portarle dall’inferno al paradiso, non le faceva sentire più sole e scarti dell’umanità, le faceva sentire protagoniste, angeli. E pagava lei di persona con la sua sofferenza morale, spirituale, con la sua preghiera, la sua fatica, il sacrificio….e sorrideva di un sorriso magico.
Il bene fatto senza sorriso è come il cibo senza sapore…
A marzo, se Dio vorrà, compirò 90 anni, non sono più sollecita come prima a rispondere, credo che tutte se ne siano accorte e mi capiscano, ma il pensiero e la preghiera di ogni giorno è per ogni persona che il Signore mi ha fatto e mi fa incontrare. E’ una gioia per me, rispondere. Dio sa quanto mi dispiace non poterlo fare come prima!
Il Card. Martini diceva che esistono quattro età della vita: nella prima si impara, nella seconda si insegna, nella terza si riflette, nella quarta si mendica, preparandosi così all’uscita di scena. Ecco io sono una mendicante…di amore, di attenzioni, di sostegno, di rispetto, di tenerezza, di amicizia che mi faccia sentire viva e amata e questo lo chiedo, non solo per me, sarei un’egoista, ma per ogni briciola che, forse, sia per l’età, che per la malattia cronica, o altra menomazione fisica o intellettuale, non si sente viva, rispettata e amata, (a volte) nemmeno in famiglia. L’amicizia, spesso, sostiene e cura più delle medicine, ne sono convinta. E’ una cura il cui effetto collaterale è la pace, la fiducia, la serenità, la speranza. Ho letto, non so dove, che: “Nella solitudine, nella malattia, nella confusione – l’amicizia rende possibile resistere, anche se l’amico non ha il potere di aiutarci. E’ sufficiente che esista”.
Siamo nell’ ANNO DELLA FEDE. “La fede senza le opere è morta”, ha scritto San Giacomo (2-26) “Credere è dire di sì a Dio, confessando che Gesù è il Signore, trasforma la vita, la riempie di significato, la rende nuova e ricca di gioia e di speranza” .(Benedetto XVI) Gesù, dove passava, faceva del bene, lasciava l’impronta della bontà, della misericordia, del perdono…e io, e le briciole? Siamo nate per farci “mangiare” e dar da “mangiare”. Altrimenti non siamo briciole del SUO PANE.
E’ NATALE, cosa portiamo in dono a Gesù noi che abbiamo solo briciole? PORTIAMO LA NOSTRA FIDUCIA è il dono che Gesù aspetta da ognuna di noi. Aver fiducia in una persona vuol dire stimarla, amarla, ritenerla importante. Chi più di DIO la merita? Tanto più gliela doniamo tanto più Lui ce la restituisce moltiplicata all’infinito. A Pietro che l’aveva rinnegato, ma che poi, pentito, gli ha detto: “Tu sei Cristo, il figlio del Dio vivente”, Gesù ha dato tutta la sua fiducia e l’ha fatto capo della Chiesa. Ci pensiamo? Questi sono i miei auguri: Abbi fiducia e dai fiducia, Dio è fedele alle sue promesse.

carlaCon amicizia
AUGURI DI BUON NATALE E BUON ANNO 2013, ANNO DELLA FEDE
dalla briciola-sbriciolata Carla Z.
Ringrazio Dio, perchè ancora per quest’anno mi ha concesso di poter scrivere questi auguri. E dico grazie, mille volte grazie a ogni briciola e a te che leggi per la forza che mi dai con il tuo affetto e la tua preghiera. DIO MIO QUANTO CI AMI! AVE MARIA !!!

Carissime Briciole, mentre pensavo a cosa scrivere per farvi gli auguri di un Santo Natale, preparavo anche l’omelia per la S. Messa di Domenica 11 Novembre. Vi ricordate il brano evangelico di quel giorno? Dice di quella vedova, povera, che getta nel tesoro del tempio i due spiccioli che le sarebbero serviti per campare quel giorno, ma che lei da al Signore: “tutto quello che aveva per vivere…” e mi si è accesa una piccola luce. Quell’umile donna che getta, furtiva, i due spiccioli, quasi vergognosa di poter dare così poco, può essere un simbolo (non l’unico…) della missione delle Briciole: dare amore silenziosamente, in semplicità, fare il “piccolo bene” che gli uomini non notano, ma che Gesù vede ed apprezza più del bene che si fa pubblicamente e che, per questo, corre il rischio di essere inquinato dall’esibizionismo.Da queste piccole considerazioni viene il mio augurio: Il Signore accresca in voi la volontà di portare a chi è nel dolore uno spicciolo di sollievo, perché anche solo la luce di un fiammifero può illuminare la notte più oscura. Ricordate le parole della Beata Teresa di Calcutta? “Non permettere mai che qualcuno si allontani da te, senza essere diventato più buono e più felice”. Cerchiamo di seguire questo consiglio e trascorreremo una Natale santo e coerente al primo Natale, quello in cui il Figlio di Dio si è presentato all’umanità per portare ai poveri la buona Notizia dell’amore infinito del Padre. Cari auguri e un affettuoso abbraccio Don Edelwaiss

lettera nataleCarissime Briciole, è bello guardare al mistero del Natale con gli occhi di quelle “briciole anonime” che la grazia di Dio ci fa incontrare ogni giorno. Le chiamo “briciole anonime” perché non sono legate a noi, alla nostra vita di famiglia, ma le incontriamo sulla nostra strada improvvisamente, senza preavviso e forse solo per quel fugace incontro. Sono le tante briciole che forse non leggeranno mai le nostre lettere o i nostri auguri ma leggono i nostri gesti d’amore come le più belle lettere di Natale. Sono briciole che non troveranno regali sotto l’albero perché non hanno un albero, una casa o una famiglia, ma trovano ogni giorno in noi l’ebbrezza di un gesto sincero. Ho detto ebbrezza ma volevo scrivere brivido, perché è quello che provo quando le incontro per strada, in ospedale, in consultorio… “Che nessuno mi sfiori invano”: mi ripeto ogni giorno camminando per strada o seduto nella saletta dove accolgo tante persone e tante coppie che mi consegnano frammenti della loro storia e della loro sofferenza.
Che bello quell’amico povero che incontro ogni giorno e che mi tende il suo bicchiere di plastica perché vi deponga un segno di carità. Ma non si accontenta mai finché non gli stringo la mano che puntualmente mi tende con un gran sorriso per dirmi, con la sua bocca senza denti, ma con un cuore sincero: sei un vero amico. E il segno che il suo è un parlare sincero mi porta i suoi amici per presentarmeli, fiero di poter “collaborare” con me nell’aiutare altri amici. Che strano è l’amore. Non vuole solo il “di più”, vuole stringere la mano. Forse è per questo che da qualche giorno, al mattino molto presto, quando dedico un po’ del mio tempo alla preghiera, chiedo a Maria di prendermi per mano e insieme preghiamo per le tante briciole del giorno.
Il Natale quest’anno mi risuona con parole familiari: Prendimi per mano Dio mio. Prendimi per mano Maria. Per imparare ancora il mestiere di “essere uomo”, un mestiere difficile che ha un suo speciale laboratorio nella grotta di Betlemme e nella casa di Nazareth. Auguri a ciascuna di voi, care Briciole e, stringendo la mano a Maria, afferratene subito un’altra. Ci sentiremo più vicine a Dio. Buon Natale. padre Alfredo “OMI”

lettera_natale_2011_dCarissima Carla e carissime briciole LORETO con semplicità e tanta gioia nel cuore vi comunico i miei più cari auguri di ogni Bene del Signore Gesù che viene in mezzo a noi. Sono qui, ancora una volta, a ringraziare Dio Padre per il dono della vita e per la Sua comunione con noi, che ci rende un unico Pane ricco di Grazia e di Bontà: è il mistero d’Amore che ci unisce con un vincolo di Pace e Gioia. Lasciamoci sempre di più meravigliare dalla Povertà di Gesù a Betlemme, per cantare anche noi la Gloria di Dio, nelle vicende dalla vita. Che la testimonianza della Santa Famiglia di Nazaret possa illuminare ogni istante del nostro pellegrinare incontro a Gesù che nasce nei nostri cuori. Un abbraccio gioioso da Loreto, con l’eco della fontana nella piazza antistante la Basilica “Santa Casa”. Fra Samuele cappuccino – diacono

OFFERTE DELLE BRICIOLE ALLE MISSIONI 2012

Mi preme notare che il fine primario delle briciole non è “aiutare le missioni” bensì quello di aiutarci a vicenda a compiere sempre, specialmente nei momenti di prova, la volontà di Dio, a essere segno di speranza perché venga il suo regno, poi quello che resta delle offerte che arrivano per i libretti e nelle occasioni di incontri, dopo le spese di posta, stampa, manutenzione apparecchi di registrazione e computer, lo diamo direttamente (in mano) senza filtri, alle missioni dei CAPPUCCINI –PIME – SERMIG.

Marzo 2012
Euro 3000 ai CAPPUCCINI di Genova per la Scuola professionale Ngaoundoje in Centrafrica – Padre Francesco

24 maggio 2012
l’emozione di ricevere 3000 euro da te e dalle care Briciole continua a commuovermi, perché so che arrivano da persone vere che fanno sacrifici, che soffrono e offrono per poter aiutare i poveri. Le mie sono poche parole, ma sono pietre di riconoscenza.
Vi voglio bene, Ernesto OliveroSERMIG

Luglio 2012
Cara Carla e briciole, noi – tu ed io – dal primo momento che ci siamo conosciuti siamo entrati nel sogno di Dio dove tu sei madre ed io sono tuo figlio, dove io sono padre e tu mia figlia. La nostra é un’amicizia bella, ma tutto sempre per amore di Dio! Con questi sentimenti dico ‘grazie’ a te e alle briciole per il dono che ci hai fatto per la casa dei disabili. La grossa somma ricevuta l’abbiamo già spesa tutta! Ti voglio bene, Ernesto Olivero – SERMIG

Agosto 2012
Per il TERREMOTO in Emilia Romagna abbiamo dato, per le mani di Don Edelwaiss a un Parroco della zona sinistrata, 1450 Euro, raccolte durante l’incontro delle briciole a Loreto del 6-7-8 luglio 2012.

Settembre 2012
Ciao a tutte! Oggi Padre Gheddo mi ha dato un’offerta da parte vostra di 1500 euro. Grazie di vero cuore. Sono in Bangladesh da 37 anni e da 6 anni vivo nel villaggio di Bhatahara dove sto iniziando una nuova Missione fra i Santal e gli Orani, due gruppi etnici in maggioranza mussulmana. Ospitiamo oltre 200 bambini di famiglie povere perché possano crescere come uomini, accogliamo e molti malati che hanno bisogno di cure ospedaliere, e tante altre opere di carità. Grazie a te, alle briciole. In Cristo Padre Emilio SpinelliPIME BANGLADESH

Ottobre 2012
Ho ricevuto, tramite P. Gheddo, 1000 euro per poter aiutare i più bisognosi. Aiutare i ragazzi ad andare a scuola vuol dire preparare un futuro migliore,non è che la scuola risolva tutto ma è un mezzo . Due anni fa una giovane mamma è morta di tumore lasciando 4 giovani figli senza futuro perché i papà non esistono. Ho preso a cuore sopratutto Amina malata di epilessia, ma che con una cura specifica e costante, cresce bene. Spesso in casa loro non c’è nulla da mangiare ed allora provvedo con qualche sacco di mais. Inoltre è un problema iscrivere tanti bambini a scuola e comperare il necessario, quaderni e libri. A tutto questo possiamo provvedere noi tramite la vostra solidarietà. Un caro e fraterno abbraccio a tutte. Vostro Padre Giovanni Malvestio PIME CAMEROUN

Ottobre 2012
leggo spesso i tuoi messaggi. Sono Padre Maurizio, missionario del PIME, in Camerun dove lavoro con i ragazzi di strada. Padre Piero Gheddo mi ha dato un’offerta di 1000 € mandata da voi. I ragazzi che accogliamo al Centro Edimar sono “ vite fragili sostenute dall’amore “ che cerco di donare loro con un bel gruppo di 13 educatori camerunesi. Grazie di cuore alle briciole e a te. Vi benedico. A presto. Padre Maurizio PIME CAMEROUN

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