VITA TI AMO!!!
Qualche mese fa mi telefonò Teresa, dopo aver ascoltato una mia trasmissione a Radio Mater, l’ho conosciuta così e da allora ogni tanto mi chiama. Lo scorso settembre mi telefonò, piangeva e nello stesso tempo chiedeva aiuto. Suo figlio è nato malato gravissimo, da 38 anni lo accudisce in tutto, è sempre a letto, da qualche tempo ha anche il respiratore.
Al telefono mi ha detto testualmente:
“Se mio figlio è così, il Signore sa perché. Se lo vuole glielo dono, ma se me lo lascia è un dono anche per me”.
Venite benedetti… ero malato e mi avete visitato
Teresa non ha la cultura degli scienziati che vogliono impadronirsi della vita stabilendo quando è giusto nascere (se ci sono malformazioni o malattie, è meglio non nascere) e quando e come uno vuol morire, la chiamano libertà. Teresa non è su una cattedra universitaria, non ha fatto pubblicazioni (oggi si dà credito alle pubblicazioni scientifiche come verità assolute), Teresa ha la sapienza degli umili, di quelli che danno valore alla vita per se stessa, non per la sua efficienza, produttività o livello cognitivo. Teresa e tantissimi come lei, sa che nella vita di suo figlio abita la vita di Dio, il soffio del suo spirito, il suo respiro e lei non ne è la padrona.
Conosco tante famiglie che vivono la stessa realtà, come quella di Piero e Teresa dai quali vado ogni volta che mi reco a Loreto. Da oltre 35 anni accudiscono la figlia Francesca, incapace di tutto, (dopo un vaccino trivalente) si esprime solo urlando o con dei lamenti, non piange, non ride, ma dorme, si sveglia e se si agita si calma quando suo padre le prende i piedi e glieli accarezza.
Quei genitori dicono che è un privilegio avere una figlia così, la assistono e la curano come fosse sempre il primo giorno; non sanno cosa voglia dire andare in vacanza, ma la loro famiglia è frequentata da molte persone e tanti amici che vanno là per trovare un po’ di pace e imparano a dar valore alla vita, alle piccole cose, al tempo, all’amicizia, alla solidarietà.
Elio e Mariarosa per oltre 15 anni hanno curato il figlio Cristian che per anni è stato aiutato a nutrirsi con la Peg e a respirare con il respiratore, inoltre doveva stare sempre al buio perché non sopportava la luce. Elio è venuto a prendermi dalla provincia di Torino per andare a trovarlo e ne sono rimasta ammirata. In quella casa non c’era tristezza, ma serenità e tanta preghiera, era diventata un cenacolo dove ogni giorno si radunavano persone del paese e anche di paesi vicini per la preghiera del Rosario.
Le vacanze le trascorrevano in ospedale quando Cristian si aggravava. Dalla sua morte è nata una collaborazione straordinaria, intitolata al suo nome, per un centro missionario nell’America latina.
Preghiamo per tutti quelli che credono al Vangelo e alla vita; che non abbiano paura a testimoniare coi fatti e le parole il loro credo. Altrimenti non potremo sentire quelle belle parole che ci ha trasmesso Gesù: “venite benedetti al Padre mio…” se non l’avremo riconosciuto in tutte le vite umane, anche le più deboli, indifese e, (per una parte della scienza e della cultura dominante di oggi) non degne di essere vissute.
Finisco con la preghiera che mi ha scritto il mese scorso una giovane mamma di un bimbo di due mesi, nato malato, dice: “Signore, sia fatta la tua Volontà. Se tu hai permesso che mio figlio sia un bambino speciale, dacci solo la forza di portare la Croce con amore e con gioia. Se non hai un’ altra strada per avvicinarci a Te, allora, davvero, non toglierci questa grazia“.
Si avvicina Natale auguri ad ognuno; se abbiamo rancori, facciamo la pace, saremo così piccoli semi di speranza per tutto il mondo, perché la pace del mondo comincia da ciascuno di noi.
Buon Natale e Buon Anno!!!
Carla Zichetti
P.S. Se qualcuno ha un’esperienza o una testimonianza positiva da raccontare ce la faccia conoscere. La lucerna perché possa illuminare occorre metterla in alto perché tutti ne godano lo splendore, anche questa è carità, amore vero.
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