SOLO PER OGGI
- Solo per oggi, cercherò di vivere alla giornata, senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.
- Solo per oggi, non alzerò la voce; sarò cortese nei modi; non criticherò nessuno; non pretenderò di migliorare nessuno tranne me stesso.
- Solo per oggi, sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell’altro mondo, ma anche in questo.
- Solo per oggi, mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
- Solo per oggi, dedicherò dieci minuti del mio tempo a qualche buona lettura, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così la buona lettura è necessaria alla vita dell’anima.
- Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
- Solo per oggi, farò almeno una cosa che non desidero fare e, se mi sentirò offeso nei sentimenti, farò in modo che nessuno se ne accorga.
- Solo per oggi, mi farò un programma, forse non lo seguirò a puntino, ma lo farò e mi guarderò dai due malanni: la fretta e l’indecisione.
- Solo per oggi, crederò fermamente, nonostante le apparenze, che la provvidenza di Dio si occupa di me, come se nessun altro esistesse al mondo.
- Solo per oggi, non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere alla bontà.Posso ben fare per un giorno, ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare per tutta la vita! “Basta a ciascun giorno il suo affanno”
Papa Giovanni XXIII dal “Decalogo della quotidianetà
E per chi è malato, solo, invalido totale, vecchio e debole, bisognoso di tutto e di tutti?…C’è qualcosa da aggiungere a questo decalogo.
- Solo per oggi vincerò la voglia di piangere e la tentazione di sentirmi inutile.
- Solo per oggi non mi turberò se non mi capiscono o per ciò che gli altri dicono di me
- Solo per oggi offrirò i baci e le carezze che mi mancano,come preghiera e supplica.
- Solo per oggi dirò al Signore: grazie per la vita che mi hai dato.
- Solo per oggi continuerò a dire SÌ, sia fatta la tua volontà, con Gesù in croce.
Padre Ermes Ronchi alcuni anni fa scrisse su Avvenire, commentando il Battesimo di Gesù nel Giordano:
Il brano racconta alcune delle verità più alte, i simboli della Trinità: una voce, un figlio, una colomba. Racconta Gesù, il figlio che si fa uomo, che si immerge nel fiume dell’umanità; racconta l’uomo: un fratello che diventa figlio. E parla di me con quelle parole dal cielo: “Tu sei mio figlio prediletto”. Sono io il figlio, preferito da Dio. Dio preferisce ciascuno. Ad ognuno ripete: tu porti tutto il mio amore, tu sei mio figlio… Se è così, la mia esistenza diventa racconto di Dio…e ci prende un gran desiderio di fare qualcosa che assomigli a quel: “passò facendo del bene”.
Ecco quello che desideriamo vivere in questa Quaresima per prepararci alla Pasqua:
SOLO PER OGGI: passare o “stare dove Lui vuole”….. facendo del bene.
Buona Quaresima
Carla
P.S. Se qualcuno ha un’esperienza o una testimonianza positiva da raccontare ce la faccia conoscere. La lucerna perché possa illuminare occorre metterla in alto perché tutti ne godano lo splendore, anche questa è carità, amore vero.
No Comments