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SANTITÀ…?

SANTITÀ…?

Sono sempre tanto attirato dalla “Santità”.

Da ragazzo (e anche dopo) leggevo la vita dei Santi e ne rimanevo ammirato. Mi sarebbe piaciuto conoscerne qualcuno di persona e poter dire: “Ho conosciuto un santo, l’ho toccato, gli ho stretto la mano, ho sentito la sua voce…”.

Un Santo! Leggevo le vite dei Santi e commentavo: ma come sono stati bravi! Le loro gesta eroiche mi esaltavano, i loro sacrifici, la loro generosità, la dedizione con cui si davano a Dio e al prossimo…

Poi la vita si è allungata e, vivendo, ho cominciato ad accorgermi di persone che nella loro esistenza avevano tanti punti in contatto con le “vite” dei Santi che tanto mi entusiasmavano.

Ho scoperto, con gioia e consolazione, che la santità non è solo quella dell’aureola, ma è anche quella di tante persone assolutamente anonime per il mondo, ma, ne sono certo, conosciutissime a Dio e carissime al suo cuore.

Cosa ne pensate, a proposito di santità, di un marito che avendo la moglie inferma con grosse difficoltà di deambulazione, da anni la accudisce con infinita pazienza e delicatezza, sostenendola fisicamente e moralmente, senza mai abbandonarla?
O della mamma di Mara e Ivano, ambedue diversabili con gravi impedimenti di movimenti e di parole, che mi diceva: “Sono un po’ in crisi perché mio marito, che mi aiutava, ora ha i sintomi della demenza senile; però con l’aiuto di Dio so che me la caverò”?
O della mamma 86enne e vedova di Luciano e Annamaria entrambi in carrozzella?
O della Maria, vedova giovanissima, che riesce da sola a crescere quattro figli, lavorando i campi o nella risaia, aiutata solo dalla fede?
O di quella donna che soffrendo terribilmente di un male incurabile mi diceva: “Soffro molto, ma quello che Dio vuole non è mai troppo”?
Se questa frase l’avesse pronunciata Santa Teresa di Gesù Bambino morente, tutte le sue biografie ne avrebbero parlato.

E l’elenco si fa lunghissimo, l’elenco dei santi anonimi che non hanno nulla da invidiare ai santi in cattedra in fatto di eroismo, di offerta, di partecipazione alle sofferenze di Gesù per il suo Regno.
Mi sento gioire nel profondo del cuore perché di questi santi ne ho conosciuti tantissimi nella mia ormai lunga esistenza e ne ringrazio di cuore il Signore, perché hanno influito, spesso decisamente, su di me.

Quando penso alla mia mamma, ai duri e silenziosi sacrifici fatti per me, non mi sorprenderebbe, quando anch’io arriverò in Paradiso, di vederla chiacchierare con mamma Margherita, la santa mamma di Don Bosco, o lo splendido papà di Marialisa avere uno scambio di opinioni con San Giuseppe, o la generosissima mamma di Claudio (diversabile gravissimo) passeggiare con Santa Rita o con Santa Gianna Beretta Molla…

In Paradiso ne vedremo delle belle, e capiremo soprattutto che il Signore non fa preferenze di persone, e che le lacrime versate per amore da santi aureolati e santi senza nome, hanno, davanti a Lui, lo stesso valore per la salvezza degli uomini.
Allora avanti, carissime briciole, la via della santità è aperta a tutti. Percorriamola. Don Edelwaiss – Parroco a Budrio BO

Carla

P.S. Se qualcuno ha un’esperienza o una testimonianza positiva da raccontare ce la faccia conoscere. La lucerna perché possa illuminare occorre metterla in alto perché tutti ne godano lo splendore, anche questa è carità, amore vero.

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