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PIETRO: LA PAURA E IL CORAGGIO

PIETRO: LA PAURA E IL CORAGGIO

Era l’8 settembre, il giorno del compleanno della Madonna. Insieme ad una cara amica avevamo deciso di festeggiare quella giornata onorandola, così partimmo alla volta di una città vicina, per raggiungere un convento di monache benedettine dove sapevamo avrebbe dovuto celebrare Messa un nostro amico sacerdote del Burundi. Ci alzammo presto ed entrammo in chiesa proprio all’inizio della celebrazione… La prima cosa che notammo era che il sacerdote era bianco, non era dunque il nostro amico, ci guardammo perplesse e, dopo un’alzata di spalle, raggiungemmo in fretta la panca accanto alle monache. Il celebrante appariva abbastanza giovane, nonostante stesse celebrando il suo venticinquesimo di sacerdozio, ed era estremamente gioioso. Questa sua gioia l’ha comunicata a noi durante l’omelia. Dio solo sa come uscimmo di lì: raggianti!

briciola di settembre

Egli ci confidò perché tra tutti gli apostoli amava e preferiva l’apostolo Pietro e ci fece il paragone tra lui e S. Paolo.
“Due uomini diversissimi e una sola santità” Card. Comastri.
San Paolo colto, istruito, non si vanta di niente perché ha tutto ricevuto da Dio, ma nelle sue lettere comunica, tutte le tribolazioni, le persecuzioni, la fame, la sete, il naufragio, il lavoro che sostiene per fede e nella fede. S. Pietro invece ci viene fatto conoscere per quello che è, debole, timoroso, insicuro, diciamocelo pure: forse il più pasticcione di tutti. Ma Cristo si comporta così.
Nell’omelia di quel giorno ho scoperto invece in Pietro un uomo che mi ha appassionata soprattutto perché tanto simile a me.
Ognuno di noi, con un briciolo di umiltà,  potrebbe riconoscersi in lui.
Sbagliamo cento volte al giorno? Sbagliava anche lui. Vorremmo essere santi e compiere imprese straordinarie e poi, alla prima sofferenza, cadiamo in ginocchio davanti a Dio chiedendoci di scamparcene? Lo ha fatto anche lui! Credevamo di avere fede e poi, davanti al primo ostacolo siamo sprofondati nella notte più sconsolata e disperata? È successo anche a lui, dopo il triplo rinnegamento. Ricordate quando gli apostoli videro Gesù camminare sulle acque e furono sconvolti dalla paura, credendolo un fantasma? Gesù allora li tranquillizzò dicendo: Sono io. E subito Pietro, quello che non aveva mai paura di esporsi e dire quel che pensava, disse: “Signore, se sei tu comandami di venire verso di te sulle acque”. Gesù rispose: “Vieni”. Pietro scese dalla barca e si mise a camminare verso Gesù ma, ad un certo punto si alzò un vento forte, Pietro si impaurì, cominciò a sprofondare e gridò: “Signore, salvami!”. Allora Gesù, tendendogli la mano lo afferro dicendogli: “Uomo di poca fede perché hai dubitato?”.
Un giorno Gesù scelse tre dei suoi discepoli e li portò in cima ad un monte, lì avvenne la trasfigurazione. Dei tre discepoli parlò solo Pietro. Ancora una volta spaventato e senza capire quel che stava succedendo si trovò a vaneggiare e disse: “Rabbì, è bello per noi stare qui, facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè, una per Elia”…

briciola di settembre

Un’altra volta però, alla domanda di Gesù: Chi dite ch’io sia? – Pietro rispose che Lui era il “Cristo, il Figlio del Dio vivente”, e Gesù gli disse che quella risposta gli era stata rivelata dal Padre ed a Pietro affidò la Chiesa.
Poi ancora: la notte della passione, Pietro cercò di dissuadere Gesù dalla sua missione, non voleva che si avverassero le brutte cose che Lui aveva predetto circa la sua morte, ma Gesù voltandosi gli disse: Va’ dietro a me Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”.
E cosa dire ancora di quando fu incapace di vegliare al suo fianco nel Getsèmani, di quando tentò di impedirne la cattura (Gv. 18, 10-11), e poi, per paura, lo rinnegò, finché non cantò il gallo a ricordargli quello che gli aveva detto Gesù: “Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte” e pianse amaramente (Mt 26, 33-75).
E Gesù ”sceglie Pietro perché Dio fa cose grandi con i piccoli”    Card. Comastri
Pietro morì crocefisso come Gesù, ma volle che lo mettessero col capo in giù perché si riteneva indegno di morire come lui.

Pietro, mi è diventato simpatico, un uomo dal cuore buono, semplice, che sa sbagliare ma anche pentirsi di ciò che ha fatto, che vive momenti in cui vorrebbe battersi come un leone per il suo Maestro e che, nonostante la Sua vicinanza, finisce sempre per aver paura e perdere la fede… per poi ritrovarla ancora e riperderla. E’ la storia della mia vita, della vita di tutti.

Loredana Lucernoni   MC

Bruno Forte così scrive:
Non avere paura, dunque, delle prove e delle difficoltà. Lascia che la preghiera faccia crescere in te la libertà da ogni paura, il coraggio e l’audacia dell’amore, ed a seguire le vie di Dio, che tanto spesso non sono le nostre vie, ma sono sempre vie di amore e di misericordia.

PS: Se vuoi scrivimi ciò che pensi dopo questa lettura, è un po’ lunga, ma è estate, hai più tempo per riflettere.

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