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NON BUSSARE… È GIÀ APERTO

NON BUSSARE… È GIÀ APERTO

Stamattina (28 gennaio 2009) dopo la telefonata di Dina e Angela  da Andria, mi è venuta spontanea una riflessione. Ero a letto perché stavo male, non potevo scrivere, ma potevo rispondere al telefono. Dina e Angela si trovavano alla Casa San Raffaele di Andria, dove è ricoverata Nunzia, l’amica che avevo conosciuto nel 1994 quando andai là per la preparazione della giornata del malato di quella Diocesi.

Briciola di febbraio

“Non ti lascerò mai più” avevo detto a Nunzia nel 1994. Già allora era in condizioni a dir poco disastrate per la sua vita, non solo fisica, ma anche di relazione. Viveva col papà novantenne, che l’accudiva in tutto perché lei, malata di sclerosi multipla, stava immobile come una statua su una carrozzella, aveva 40 anni circa. Parlavano i suoi occhi e la sua debole voce, gesti anche minimi, non poteva farli.

Ne sono passati di anni… non l’ho mai lasciata. Il telefonino e la posta erano i nostri mezzi di comunicazione, naturalmente lei dettava ciò che mi voleva scrivere. L’ho fatta conoscere all’attuale Cardinale Comastri, allora Vescovo di Loreto che andò a trovarla, a Ernesto Olivero che, di ritorno da un viaggio in Terra Santa, passò da lei…tutti furono ammirati sia per la dedizione totale del padre, che per la dolcezza di Nunzia. Dopo le condizioni aggravate di suo padre, che è mancato alcuni mesi fa, è stata accolta nella struttura di cui ho scritto sopra.

Tre anni fa, nel 2006,  la segnalai alle briciole di Andria venute a Loreto, perché andassero a trovarla e farsi per lei mamme, papà, sorelle, fratelli… Così è stato. Angela e Dina ci vanno ogni giorno. Sono mogli e mamme impegnate in casa, in parrocchia, nel volontariato con tutti gli impegni che comporta l’andamento di una famiglia. La loro famiglia però da due anni si è “allargata” in questo senso: è entrata Nunzia.
Ultimamente Angela mi ha scritto: “sai le prepariamo il tiramisù, che le piace tanto, fa fatica a inghiottire, ma le creme, i gelati  riesce ancora a prenderli, è felice di vederci e noi non possiamo più stare senza di lei…le facciamo un po’ di massaggi, abbiamo trovato un cuscino speciale per tener appoggiata bene la testa, lei è felice e noi lo siamo più lei”.Fare del bene fa bene a chi lo fa.

Ebbene stamattina mi hanno chiamata dall’istituto e mi hanno detto che Nunzia è preoccupata perché da tanto tempo Franca non le telefona più e non ha più sue notizie.

Bisogna sapere che Franca è una briciola della provincia di TV che, avendo conosciuto Nunzia attraverso i miei libretti, da qualche anno ha con lei un rapporto telefonico molto frequente tanto che ormai è diventata un’abitudine. Da un po’ di tempo Franca non telefona più, Nunzia è preoccupata e desiderava sapere il suo numero di telefono per avere notizie per questo ha chiesto a Dina e Angela di interessarsi e di telefonarmi. Ho dato subito il numero e le ho fatto anche sapere che ultimamente Franca è stata ricoverata in ospedale per gravi e resistenti infezioni alle vie urinarie che le causano forti dolori. Alla fine della telefonata Dina mi ha passato Nunzia per salutarla direttamente e lei con una voce che sembrava venire dall’altro mondo mi ha detto: Grazie Carla, grazie di tutto.

Ho scritto questo per spiegare, a chi me lo chiede, chi sono le briciole. Sono Angela, Dina, Franca, Francesco, Sandro, Filomena, Ettore, Chiara, Giosia, Adriano, Maria Pia, Franco Henriquet il professore che non va mai in vacanza… e migliaia di altre persone che si fanno sempre trovare, le trovi sempre in qualunque ora, non spengono mai la luce, senza parlare dicono con la vita ECCOMI; persone che non staccano il telefono per non essere disturbate, non trovano mille scuse per dire che non possono, persone malate  che da un letto o una carrozzella rispondono: ECCOMI, come fece anni fa Don Tonino Bello, quando lo chiamai pochi giorni prima che morisse… lui c’era sempre, su di lui potevo contare. La briciola dovrebbe essere quella persona della quale ci si può fidare, perché è un sì incarnato. Allora la sua fede è credibile, come ha scritto Don Tonino bello:

se la fede ci fa credenti,
e la speranza ci fa essere credibili,
solo la carità ci fa essere creduti.

Non potrebbe cambiare il mondo dentro e intorno a noi se, da oggi, da adesso, tenessimo sempre accesa la luce e la porta aperta?   …..ci sono:  Carla

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