Enter your keyword

La vera forza : porgere l’altra guancia

La vera forza : porgere l’altra guancia

La vera forza : porgere l’altra guancia

“Non mi sono mai laureato in niente… Ho interrotto gli studi per andare a lavorare in Sudamerica.
Ho fatto lo scaricatore di sacchi di farina al porto di Buenos Aires e poi il tecnico per le costruzioni delle strade in mezzo alla jungla amazzonica, in Brasile e Venezuela.una giovinezza avventurosa la mia…
Ho smesso con il nuoto dopo i Giochi di Roma ’60, quando mi sono sposato con Maria Pia che mi sopporta da 52 anni. È la mia “segretaria” e mi ha dato tre figli dai quali sono nati cinque nipoti.
Una mattina del 1967, il regista Giuseppe Colizzi chiama mia moglie e le chiede: “Ma tuo marito è sempre così grosso come alle Olimpiadi?” E lei gli risponde: “No Giuseppe, è molto peggio”. È cominciato tutto per caso, ma io e Terence Hill (Mario Girotti) siamo ancora oggi l’unica coppia del cinema che non ha mai litigato. Mario è un grande attore e una persona di un’umiltà incredibile.
Ho bisogno di credere perché – nonostante il mio peso – mi sento piccolo di fronte a quello che c’è intorno a me. Se non credo sono fregato. Non esiste al mondo un uomo o una donna che non ha bisogno di credere in qualche cosa e il PORGI L’ALTRA GUANCIA, è LA REAZIONE DEGLI UOMINI FORTI.
Sono un pacifico, la mia forza credo sia proprio quella di svegliarmi ogni mattina con la consapevolezza che c’è sempre tanto da imparare. Come diceva Seneca:
“Se sai di non sapere, sai già molto”.
Il premio più importante me lo danno i bambini di tutto il mondo, che appena mi vedono mi corrono incontro e vogliono farsi la foto con il loro amico Bud Spencer. Questo è l’unico aspetto del successo che mi affascina, l’aver divertito in tutti questi anni i più piccoli, specie quelli che avevano bisogno che un omone come me gli regalasse un sorriso».

Così scrive Carlo Pedersoli (Bud Spencer) nel suo libro: “Altrimenti  mi arrabbio”.
Tutti noi siamo deboli e restii sul fatto di PORGERE L’ALTRA GUANCIA, eppure solo questa è fortezza  autentica,  è  fede vera, come affermava Mons. Tonino Bello: Solo la carità rende credibile la fede

LE BRICIOLE

Nell’ultimo incontro svoltosi a Loreto l’8,9,10 luglio scorso, dissi una frase molto forte, ma non esagerata, quando affermai che molti vanno in Chiesa, pregano, ricevono la Comunione e poi, appena escono non fanno che criticare e condannare il prossimo, nessuno si salva, ma quale  frutto hanno tratto dalla loro preghiera alla quale hanno appena partecipato? Quell’abbraccio e quella stretta  di  mano data al momento dello scambio di pace, che vuol dire: “ti dò la mia pace, la mia gioia, il mio perdono” era solo finzione, una formalità o che cosa, se nel cuore rode il rancore, l’antipatia, l’invidia, la critica e la condanna? E affermai che quella preghiera diventa bestemmia, non lode a Dio.
San Paolo ha scritto che la preghiera senza la carità diventa “condanna” non attira benedizioni, ma maledizioni. Solo la carità ci salva. Carità intesa non  come elargizione di denaro, elemosina…ma intesa come amore, amicizia, perdono, concordia, pace, accoglienza, comprensione, aiuto.

briciola agosto

BUD SPENCER

è un cristiano che semina sorrisi e alla fine fa pace con tutti, forse noi non siamo capaci di seminare sorrisi come fa lui che è un artista,  ma possiamo tutti essere artisti capaci di seminare pace dove  c’è rancore o divisione, carezze dove ci sono sgarbi e offese ai più deboli e sofferenti, strette di mano  a chi nessuno le stringe. Possiamo essere delle persone non perennemente  imbronciate e arrabbiate perché le cose vanno male, senza essere capaci di vederne tante altre che potrebbero andare meglio solo se ci  impegnassimo in  prima persona, solo se sapessimo davvero essere delle PERSONE FORTI CHE PORGONO L’ALTRA GUANCIA e  seminano pace come esprime bene la preghiera attribuita a San Francesco.

Signore, fammi strumento della tua pace.
Dove c’è odio… lascia che semini amore…Dove c’è offesa… perdono.
Dove c’è disperazione… speranza…Dove c’è tristezza… gioia.
O Divino Maestro, fa’  che non cerchi tanto di essere consolato…
quanto di consolare, di essere capito… quanto di capire,
di essere amato… quanto di amare. Poiché è donando… che si riceve.
perdonando, che siamo perdonati, è morendo… che nasciamo alla vita eterna.

È ESTATE, per molti è periodo di vacanza, perché non occupare il tempo a farci seminatori di sorrisi? Un favore, una carezza, un servizio all’anziano, un  po’ di compagnia a chi è solo, la riconciliazione e la pace con chi evitiamo da tanto tempo per vecchi rancori…una visita in più all’ospedale o alla casa (così detta??) di riposo…specialmente nei giorni di festa… senza che la destra sappia ciò che fa la sinistra… Quanti modi ci suggerisce l’amore per far felici gli altri, che è poi l’unico modo per essere felici noi stessi!

• Una donna ospite di un istituto per anziani ha chiesto a Nino 75enne, volontario, che le passava accanto: “fammi una carezza”, Nino  l’ha accarezzata, l’ha baciata e abbracciata, si è fermato a parlare con lei, che non vede e da allora, ogni giorno va a trovarla e le fa compagnia. Quella donna le dice ogni volta, prendendogli la mano: “Dio ti benedica” e fa un segno di croce su quella mano e la bacia, davvero quella mano è MANO DI DIO.

• Un’amica di Rimini, handicappata in carrozzella, che ho conosciuto a Lourdes, ogni anno d’estate ospita in casa sua handicappati che in altro modo non potrebbero concedersi un po’ si svago, e nessuno sa quello che lei fa.

SI PUÒ FARE – dice spesso FRANCO un medico di Genova, anche davanti all’impossibile – e molte volte ci riesce, perché  ama.
Raccontami cosa ne pensi, se vuoi.

Con amicizia Carla Zichetti

No Comments

Post a Comment