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La tenerezza

La tenerezza

briciola di febbraio

Questa foto parla da sé e ha tantissime cose da dire!

La prima parola che il cuore spontaneamente suggerisce è “Tenerezza”.

Il volto di Carla disteso, il sorriso che sembra aver annientato ogni sofferenza, l’abbraccio che, da un lato è segno di protezione ma dall’altro di affettuoso affidamento, quasi di infantile abbandono, la gioia dell’incontro, lo sguardo penetrante, quegli occhi che ti leggono dentro fino alla parte più nascosta…

Tutto parla di tenerezza; la stessa tenerezza che prova una madre verso un figlio, una sorella verso un fratello, un’Amica verso tutti quelli che incontra. Ciò che traspare con limpidezza è la reciprocità del rapporto “speciale” che Carla ha intrattenuto con ognuna delle sue Briciole, un rapporto universale ma nel contempo unico e irripetibile.
Il 28 agosto 2012 Enrico le scriveva:

Mia cara Carla,
è notte fonda, il caldo e l’umidità mi impediscono di dormire, tanti pensieri mi frullano in testa; penso soprattutto che la nostra Associazione non sarebbe esistita se tu non avessi pronunziato il tuo  incondizionato SI’ ad un grande progetto del Signore. Come Maria ha detto all’Angelo “Avvenga in me quello che hai detto”, così tu ti sei lasciata plasmare come creta per permettere a LUI di realizzare un grande capolavoro.
Dopo una gravidanza viene alla luce una nuova creatura che la mamma, dimentica dei dolori del parto, mostra a tutti con orgoglio. Tu non ti sei sposata, ma hai formato una famiglia molto numerosa, facendo sì che degli “estranei” provenienti da tutte le Regioni d’Italia fossero accomunate da solidarietà, bontà, serietà, amore per Dio e per il prossimo, persone che conoscono bene il dolore in quanto lo hanno vissuto sulla propria pelle o perché si fanno carico del dolore degli altri.
Ti ringrazio perché ci hai consentito di trascorrere a Loreto tre giorni di grande spiritualità, di condivisione, di fratellanza, di gioia, sotto lo sguardo della Mamma Celeste che si compiace nel vedere i Suoi figli riuniti nella Sua Casa con un unico scopo che è quello di amarsi a vicenda ed aiutarsi gli uni gli altri.
E alla domanda: “Perché Signore tanta sofferenza?” tu hai sempre risposto e  testimoniato personalmente che senza la Croce non può esserci resurrezione.
Dal Suo Calvario siamo stati riscattati dai nostri peccati e dalla sofferenza di tanti suoi figli Egli fa sorgere delle opere meravigliose, compie “miracoli” come quello delle Briciole.
Non dimenticare mai che ti voglio un gran bene e che ti tengo stretta nel mio cuore”.

Quanta tenerezza e gratitudine in queste parole!!!

Carla abbraccia Enrico, ma ogni Briciola si riconosce come destinataria dello stesso abbraccio, lo sente e lo accoglie come un prezioso dono di Dio.
Ora, la tenerezza, il sorriso, l’abbraccio, il dono gratuito di se stessa a ben poco sarebbero stati spesi se noi, in questo momento, non riusciamo a percepire che Carla continua ad indicarci la via…
Facciamoci tenerezza, accoglienza, sorriso, sostegno per tutti coloro che il Padre mette nel nostro cammino.

Signore fa che gli altri si accorgano che in me ci sei Tu!” Così era solita pregare Carla.

L’incontro con lei ha offerto ad ognuno una grande opportunità: quella di scoprire il proprio “talento”, alimentarlo e metterlo al servizio dell’altro…
Ecco, quindi che una nuova parola prende forma: “Eternità”.

“La vita non è tolta ma trasformata!” – Sembra volerci dire.

Se viviamo seguendo le orme di Carla, allora potremo comprendere che siamo stati creati per l’eternità, tutti… Enrico, Loredana, Angela, Francesca, Nicola, Carmela, Rosella, Arianna, siamo figli spirituali di Carla, discepoli e apostoli di Cristo.
Proponiamoci allora di guardare ogni fratello con gli stessi occhi di Carla, accoglierlo con lo stesso sorriso, parlargli con la stessa dolcezza o fermezza se necessario, amarlo con lo stesso Amore.

Briciola  Ornella