Enter your keyword

IL VERO POTERE È IL SERVIZIO

IL VERO POTERE È IL SERVIZIO

IL VERO POTERE È IL SERVIZIO

24 marzo 2013 
Gentilissima Carla, grazie di cuore per i suoi articoli  sul “IL SEME”! Li leggo per primi appena arriva la rivista! E’ molto importante riuscire a comunicare efficacemente le cose semplici ed essenziali della vita. Anche  Papa Francesco ha scelto la semplicità per comunicare cose importanti.
Da quello che capisco dai suoi scritti Carla, mi sembra che lei sia riuscita a tessere una grande rete di persone effettivamente legate, unite spiritualmente e sinceramente disponibili ad aiutarsi, pur vivendo tanto lontane, da un oceano all’altro, dalle Alpi alla Sicilia. Tutto questo è meraviglioso. Mi sembra il realizzarsi di quello che ha detto il Papa il giorno  di San Giuseppe in Piazza San Pietro quando ha parlato del custodirci, dell’aver cura l’uno dell’altro.

E’ il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. Tutto è affidato alla custodia dell’uomo, è una responsabilità che ci riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio!

briciola di aprile

Purtroppo debbo dirle Carla che la realtà di tutti i giorni è ben diversa da questo custodirci l’un l’altro. Il 22 marzo scorso sono stato operato alla spalla sinistra per lesioni al tendine, il giorno dopo sono stato dimesso con un ingombrante tutore e il braccio  bloccato.  Devo dire che l’unico veramente entusiasta di rivedermi, dimostrandomelo, è stato il mio cane. Si ricorda il cane Argo di Ulisse che fu l’unico a riconoscerlo al suo ritorno ad Itaca?. Per gli altri, forse costituisco un fastidio, per eventuali richieste di aiuto, dato che vivo solo. Al momento ho ancora scorte di cibo e, per dormire mi arrangio seduto sul divano con diversi cuscini. Nessuno bussa per chiedermi se ho bisogno o si rallegra del mio ritorno. Nessuno. Perché le ho scritto questo fatto? Perché il Papa ha anche detto che:

…il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza. Nei Vangeli, san Giuseppe appare come un uomo forte, coraggioso, lavoratore, ma nel suo animo emerge una grande tenerezza, che non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro, capacità di amore. 
NON DOBBIAMO AVERE TIMORE DELLA BONTÀ, DELLA TENEREZZA.

Mentre leggevo questa lettera arrivata stamattina 27 marzo, mi domandavo se nella zona e nella casa dove abita quella persona ci siano dei cristiani che, magari, vanno a Messa ogni Domenica e fanno anche la Comunione. Ma quale Corpo di Cristo prendono, quale Corpo di Cristo portano agli altri? O questa persona non la conosce nessuno?  Purtroppo è la realtà che viviamo oggi. Fino a quando si è efficienti, produttivi, indipendenti si è “qualcuno”, ad un tratto si diventa “nessuno” basta che venga a meno  uno di questi elementi. E aggiunge il Papa:

Non dimentichiamo mai che IL VERO POTERE È IL SERVIZIO e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede e  aprire le braccia per custodire tutto il Popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi ha fame, sete, chi è straniero, nudo, malato, in carcere…

E finisco questa briciola di aprile, ancora con le parole di Papa Francesco per farle diventare vita della nostra vita, solo così è Pasqua per tutti, anche per il mio amico solo.
Vicino a te abita, forse, qualcuno che aspetta di sentire bussare alla porta e di sentirsi chiedere: Amico, ti serve qualcosa? Oppure: Sono venuto a farti compagnia…questa è la Chiesa che si fa casa per tutti, custode di ognuno.

SOLO CHI SERVE CON AMORE SA CUSTODIRE!
Custodire il creato, ogni uomo ed ogni donna, con uno sguardo di tenerezza e amore, è aprire l’orizzonte della speranza, è aprire uno squarcio di luce in mezzo a tante nubi, è portare il calore della speranza! E per il credente, per noi cristiani, come Abramo, come san Giuseppe, la speranza che portiamo ha l’orizzonte di Dio che ci è stato aperto in Cristo, è fondata sulla roccia che è Dio. 
Custodire Gesù con Maria, custodire l’intera creazione, custodire ogni persona, specie la più povera, custodire noi stessi: ecco un servizio che il Vescovo di Roma è chiamato a compiere, ma a cui tutti siamo chiamati per far risplendere la stella della speranza: Custodiamo con amore ciò che Dio ci ha donato!

Buona Pasqua a tutti, con amicizia   Carla sbriciolata

Se molti risponderanno a questa briciola, con esempi e riflessioni, ne farò un libretto da regalare al Papa a nome di tante briciole. Ci state?  Fatevi avanti, “se volete” e spero che Dio mi conceda vita per poterlo fare.  Carla

No Comments

Post a Comment