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DIO ESISTE… LE CARAMELLE

DIO ESISTE… LE CARAMELLE

La vera povertà è non avere amici; non ci si sente vivi se non si hanno amici. Poco tempo fa mi ha scritto un’amica-briciola: ”Quando ricevo un tuo scritto, anche una semplice cartolina illustrata, mi fai rinascere, sento che sono viva, perché so che c’è qualcuno che mi pensa”.
A questo riguardo ho letto un pensiero che qui trascrivo: 
Sapere che c’è qualcuno da qualche parte, malgrado le distanze,  dal quale ti senti compreso, fa di questa terra un giardino. Ecco allora che, anche con le “caramelle”, si può ridare sorriso, speranza e vita. Ciò che qui di seguito leggerai è la testimonianza raccolta da Padre Camillo (Ospedali riuniti di Reggio Calabria) da una deportata, prigioniera nel famigerato campo nazista di Mauthausen.

”Annik, mia amica, era sfinita per la fame, per il duro lavoro e dovette essere trasportata nell’infermeria del campo. Soffrivo per non poterla aiutare a vivere con il mio corpo macilento e la mia anima percossa. Morire a Mauthausen voleva dire essere trasportati al forno crematorio. Annik era vicina al martirio finale e lo stava affrontando con un’angoscia dentro l’anima. Annik rifiutava Dio. Mi diceva continuamente come poteva esistere Dio con le malvagità che stavano attorno a noi. Mi sembrò che attendesse da me una risposta. Sentivo che la fede di Annik dipendeva da me e anche la sua forza di resistere alla morte. Ma era difficile risponderle in mezzo a tanto luridume. Come lei anch’io avevo rifiutato Dio.

briciola di febbraio

E’ stato quando avevo visto come erano trattati i bambini del campo, che mi sono rivoltata contro di Lui. Ma se io pur soffrendo potevo sopportare di non credere, sentivo che Annik aveva bisogno della fede più di me. Cercavo con tutti i mezzi di farle ritrovare fiducia in Dio. Ad ogni visita in infermeria mi scongiurava di non abbandonarla, di aiutarla. Potevo fare ben poco e ricordo quel sentimento di impotenza il giorno in cui mi chiese di procurarle un po’ di zucchero.Trovai alcuni uomini del campo che mi promisero dello zucchero in cambio del pane e alla fine mi diedero delle caramelle. Presa dalla fame, in attesa della visita della mia amica, fui tentata di mangiarle tutte. Quanto ho dovuto lottare per non mangiarle. Finalmente fui ammessa all’infermeria; la guardiana mi disse che Annik era morta, ma ancora nella “cuccia”. Entrai, mi avvicinai e mi accorsi che non era ancora morta. Annik aprì gli occhi e con un filo di voce disse:”Monique per me è finita. Il tuo Dio non esiste. Gli ho chiesto di darmi una prova della sua esistenza e non l’ho avuta.Gli ho chiesto di darmi delle caramelle”. A questa parola ho sentito un tonfo al cuore e tendendole il pacchetto eslamai: ”Annik guarda che cosa ti ho portato. Sono caramelle. Dio ti vuole bene,non ti abbandona”. Annik guardò incredula le caramelle, le mise in bocca e stringendoci fra le braccia l’una all’altra ci siamo messe a piangere come due bambine. E tutte due credemmo”. Monique, dopo un attimo di commozione riprese il racconto:

”Padre, Dio si è servito di me per dimostrare la sua esistenza all’amica Annik che moriva giovane, d’inedia. E che palleggio ha fatto! Annik mi chiese dello zucchero. Per averlo era necessario che io per parecchi giorni non mangiassi la razione quotidiana di pane. Era necessario che non trovassero lo zucchero, ma le caramelle. Era necessario che non le mangiassi tutte e che io andassi a trovare la mia amica proprio quel giorno.
Meno di quindici giorni dopo il fatto prodigioso venivamo liberate e oggi Padre sono qui a raccontarle come Dio ha giocato la sua esistenza con noi.
Padre lo dica, lo scriva a tutti coloro che conosce e che incontra che Dio esiste e come a noi, rinchiuse in un lager nazista, si è rivelato!”.

Carla, ti mando il  compito a casa: “copiare la lettera di…”.  Mentre lo trascrivevo mi sono emozionata! Dio pretende da noi, ma non ci lascia mai soli, soprattutto nelle difficoltà, ci aiuta accompagnandoci per mano. Luisella
Grazie Luisella, a nome di tutti quelli che leggeranno e diffonderanno questa bella testimonianza.

PS. Il 13 febbraio è il giorno delle ceneri, comincia la Quaresima, vogliamo provare e proporci di privarci di un po’ di “caramelle…” per farci dono? La carità è fantasiosa…Se vuoi, raccontami che “caramelle” pensi di dare o hai donato e la gioia che dopo ti ha invaso lo spirito. Aspetto…e spero che le risposte siano tante, tante, tante.
Ringrazio Dio che mi ha ancora concesso di mandarti questa briciola.
Con tanto affetto Carla Zic… la briciola sbriciolata.

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