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Ci stiamo preparando alla Pasqua

Ci stiamo preparando alla Pasqua

La Quaresima è tempo di purificazione, di penitenza, di preghiera. Tanti mi chiedono, come ti prepari, come vivi la Quaresima.
A tutti rispondo che per me, ogni giorno può essere Avvento, Quaresima, venerdì santo, Natale o Pasqua, perché ogni giorno ci porta il suo fardello di gioie e di dolori; di speranza e di sfiducia. Ma se viviamo quello che sto per scrivere, che non sono parole mie, ma di Madre Teresa di Calcutta, allora la vita cambia, dipende un po’ da ciascuno di noi.
Madre Teresa, più che parole ci ha lasciato in eredità i suoi esempi, lei si sentiva una goccia preziosa che arricchisce il mare. E tu ed io ci sentiamo briciole che vogliono far crescere il Pane del Signore, senza briciole non c’è pane, ecco perché abbiamo questo nome, siamo briciole che si danno in cibo, perché nessuno muoia di fame d’amore, di amicizia e di conforto. Che nessuno resti solo per causa mia – l’ho scritto a Natale, ricordi?
Madre Teresa ci propone questo programma:

marzo2007

Siate generosi, ma discreti nelle vostre azioni, dando il meglio di voi stessi.
Agite nel silenzio: chi agisce in silenzio è migliore di chi si lamenta rumorosamente.
Guarite i rapporti spezzati.
Sorridete cinque volte al giorno alla persona che non sopportate, anzi a tutti.
Restate sempre la stessa persona in casa, a scuola, al lavoro, in chiesa, anche se le vostre convinzioni possono rendervi impopolari.
Abbiate coscienza delle ingiustizie sociali, ma non siate di quelli che vogliono cambiare il mondo in un istante.
Date qualcosa da mangiare a un affamato, piuttosto che stare a lamentarvi della fame nel mondo.
Siate fedeli ai vostri impegni quotidiani.
Siate disposti ad accettare la vostra debolezza, i vostri difetti, senza irritazione e impazienza.
Donatevi interamente a Dio, egli si servirà di voi per compiere grandi cose.
Fidatevi più del suo amore che delle vostre debolezze.
E allora vedrete quel che Dio può fare!

Madre Teresa

 

P.S. Se qualcuno ha un’esperienza o una testimonianza positiva da raccontare ce la faccia conoscere. La lucerna perché possa illuminare occorre metterla in alto perché tutti ne godano lo splendore, anche questa è carità, amore vero.

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