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CHE DONO, L’AMICIZIA!

CHE DONO, L’AMICIZIA!

Carla carissima, ti conosco da anni tramite IL SEME. Avevo sempre in cuore il desiderio di scriverti e…ieri, il gran giorno! Ho 55 anni e dall’età della scuola sto soffrendo di distrofia muscolare. So che tutto ha un senso…ma è dura certi giorni. Se te la senti scrivimi qualche volta e io continuerò a raccontarti di me. R.S.

Ti rispondo subito (sono le 2,30 di notte) so cosa vuol dire aspettare una risposta e la gioia che si prova nel riceverla. Tu non hai mai perso il mio recapito e vedi che la costanza è stata premiata. Ho letto della tua malattia e immagino la tua stanchezza perché, con l’avanzare degli anni ci si indebolisce, si perde il coraggio, le emozioni ci schiacciano, le paure aumentano… sentiamo più forte il bisogno di un Dio che ci aiuti, allora R.S. chiamalo questo Dio, gridagli e digli di farsi sentire, lo dirò anch’io con te, questa notte in particolare…

Grazie Carla per il tempo che mi stai donando. Sai, è dal 1998 che non manco di casa una notte. Sono stata a Lourdes, in Terra Santa, a Fatima, a Loreto, a Medjugorie e tante volte a Re, per gli esercizi spirituali, ma ora non ce la faccio più.
Di notte ho il respiratore e ieri il medico mi ha detto che dovrò accettare l’idea di vivere sempre a letto. E’ stato tremendo sentire certe parole e ora sono qui senza poter condividere con nessuno le mie lacrime. Per questo ho pensato a te. Gli amici ci sono e non ci sono. Quando li vorresti vicino non sai mai dove trovarli, hanno sempre altro e troppo da fare. Resta la fede a illuminare il cammino. Sentire l’amore di Dio quando sei nel dolore non è facile, ci vorrebbero tanti samaritani a fartelo sentire, che invece sulla mia strada non ci sono.
Mi rendo conto di rattristarti, ma al mio cuore fa bene parlare con te.

Ti rispondo con alcuni pensieri che ho letto su Avvenire del 13 giugno, intitolato “CHE DONO, L’AMICIZIA” di Carlo Baroni. …l’amicizia, quella vera, non è una confidenza scambiata in un momento di sincerità. E neanche un sorriso che ti regalano in un giorno che ti verrebbe voglia di piangere. L’amicizia non è il “pronto soccorso” quando stai male e neanche una pacca sulla spalla. Non è una risata in compagnia o una serata venuta bene. Gli amici veri sanno che due buoni compagni di viaggio non dovrebbero mai lasciarsi. Potranno scegliere imbarchi diversi, ma saranno sempre due marinai. Perché l’amicizia non è stare vicini…
L’amicizia cammina in punta di piedi, eppure ti senti addosso il suo profumo. Chi ti è amico capisce la tua tristezza e la tua gioia e non se la prende se qualche volta tu chiudi la porta.
L’amicizia ha il passo lento di chi ti ascolta e quello spedito di chi sa che hai bisogno.
L’amicizia non è come un neon intermittente, ma neanche come un faro che ti abbaglia. E’ una lucetta piccola che non si spegne mai. Nel buio della tua vita è difficile da trovare e ti capita di sbagliarti. Qualche volta la scambi per quella di un fiammifero che diventa fumo al primo refolo di vento. Ma è solo un attimo. Dopo la notte arriva il giorno e poi ancora la notte. Ventiquattro ore per capire che ci sono più fiammiferi che luci vere…ma quelle luci vere tienile ben strette.

E aggiungo le espressioni stupende scritte da Ernesto Olivero:

Vorrei essere per te l’amico con cui non hai difficoltà a lasciarti vedere triste; l’amico a cui pensi quando hai un problema.
Vorrei essere per te l’amico con cui arrabbiarti, sfogarti, perdere la pazienza, senza perdere l’amicizia; l’amico a cui puoi confidare un segreto geloso.
Vorrei essere per te l’amico a cui pensi quando hai qualcosa di meraviglioso per la testa;
l’amico con cui condividere ogni cosa e gioirne insieme.
Vorrei essere l’amico più caro, non per presunzione, ma perché ti voglio bene.

Doniamo un po’ del nostro tempo agli amici che soffrono e che aspettano… non lasciamoli aspettare, è Dio che ce lo chiede e allora la nostra estate avrà un senso. Il riposo del corpo con l’arricchimento dello spirito, altrimenti perdiamo tempo e restiamo vuoti. Spezziamo il pane, diventiamo davvero “briciole” perché questa è vera comunione.

Carla

P.S. Se qualcuno ha un’esperienza o una testimonianza positiva da raccontare ce la faccia conoscere. La lucerna perché possa illuminare occorre metterla in alto perché tutti ne godano lo splendore, anche questa è carità, amore vero.

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