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Papà postino

Papà postino

Papà postino

Sarà una sorpresa per te , ma questa volta ti voglio parlare della mia famiglia ed in particolare di mio papà Luigi, perché mi hai commossa quando tu ci hai fatto conoscere tuo papà.
Papà era nato nel 1904 è morto nel 1977, faceva il postino, dopo aver lasciato un piccolo negozio di mercerie. Era sposato con mia mamma Ada ed in 5 anni hanno avuto 4 figli e doveva, in qualche maniera vestirli, sfamarli e mandarli a scuola!!!
Ha svolto il suo lavoro con tanta dignità. Una volta smistata la posta se la portava a casa, perciò nella mia casa ho visto sempre tanta corrispondenza: giornali, lettere, cartoline postali, pacchi ,che poi portava a destinazione. Oggi, purtroppo questi scritti preziosi e duraturi,  sono sostituiti dal telefono e gli SMS, che arrivano e vanno come un soffio.

briciola di maggio

Sono nata ad Albettone (VI) e papà doveva recapitare la posta in questo paese piccolo, ma molto carino situato sui colli Euganei con tante vie, viuzze, sentieri. Le case erano sparse qua e là e papà  doveva fare anche due o tre Km per trovare quella a cui recapitare la posta. Non solo serviva il paese, ma anche una frazione vicina, perciò immagina quanta strada faceva per raggiungere  ogni abitazione. Si muoveva con due lambrette molto vecchie e doveva alternarle per poterle riparare a turno. Lavoro che faceva lui. Non è mai uscita dalla sua bocca una bestemmia o un insulto, forse per la preghiera continua di mamma e di tutta la famiglia.
A quei tempi tempi tutti conoscevano e volevano bene al postino e l’accoglievano con gioia, come uno di casa.  Si fermava in qualche osteria, dove gli offrivano un bicchiere di vino, faceva due chiacche e poi via, ripartiva per il suo lavoro. La più brutta e faticosa delle stagioni era l’inverno. Per papà il servizio diventava più duro e faticoso, perché cadeva tanta neve, non c’erano i mezzi moderni per spalarla e rimaneva per le strade anche per mesi diventando così un masso di ghiaccio pericoloso…
Papà allora doveva partire a piedi e quello che lo aiutava era il poter lasciare la posta in qualche negozio, dove le persone, oltre che a fare compere, trovavano anche la posta, i giornali, i pacchetti  ecc. Ritornava con la stanchezza segnata sul volto, ma papà era contento di avere fatto il suo dovere e non gli mancava il buonumore che esprimeva cantando le canzoni più popolari!
Mia mamma – Ada – che ora ha 100 anni, confezionava i pacchi alla perfezione ed ho ancora sotto il naso l’odore della ceralacca con cui li sigillava. Le bastava un grazie oppure uno spicciolo, della persona interessata, per vederla contenta. Mamma ha esercitato sempre tanta carità e ha amato tanto il prossimo e lo ama tuttora, non parla, ma sorride a tutti.
Per me la posta è sacra e non passa giorno che non guardi dentro la buca e gioisca quando ricevo una lettera, perché penso che qualcuno mi ha ricordata, donandomi tempo e amore.
Ti ringrazio per la lettera che mi hai scritto nel cuore della notte, perché so che soffri specialmente in quelle ore, sempre più dolorose per chi è malato. Vorrei avere una bacchetta magica per farti stare meglio,  ma penso che la preghiera per te è ascoltata dal Signore e ti darà la forza di andare avanti, nonostante l’età e le malattie, per far sentire a ciascuna di noi che Lui ci ama, anche attraverso te.
Quando mi scrivi metti l’indirizzo di A…, che ci ha fatto conoscere la sua vita e che ha perdonato e riaccolto in casa per due volte il marito che l’aveva tradita. L’ammiro, Il suo è davvero un amore che vince ogni battaglia: amore che perdona, amore che risuscita, amore che salva. Che esempio per tutte noi!  A… ci ha detto il suo segreto, lei trova la forza nella preghiera e nell’Eucarestia.
Grazie Carla, perché il Signore ti ha messo sulla mia strada.  Marì di PD

Vogliamo farci tutte postine e postini portatrici di amore, di ascolto, di carezze, di perdono di aiuto
concreto? Postine che sostengono tante vite fragili, specialmente quelle dei bambini, dei vecchi, dei malati, dei più deboli, dei soli?  “Non tocca a me è la bestemmia contro la carità.
“ Non tocca a me” è la risposta di chi è arido di amore e dove non si ama c’è divisione e morte.

Fra le briciole che mi scrivono tante sono postine, chi dal suo letto di dolore, chi dalla carrozzella, chi con la penna in bocca, chi movendo le palpebre, chi dettando agli altri, briciole che rispondono, e che chiedono affetto, attenzione, briciole che perdonano chi le trascura o le tradisce, come S… che, dopo la nascita della terza figlia nata handicappata gravissima: non si nutre, non vede, non sente, non respira da sola e che compirà due anni il 24 maggio, suo marito l’ha lasciata, perché si è innamorato di un’altra donna,  e S… mi ha scritto: “prega per il mio … Affinché, dopo aver mangiato le ghiande dei porci,  ritorni  come il figliol prodigo e mi trovi con le braccia aperte pronta ad accoglierlo come il padre misericordioso”.
Ringraziamo Dio di conoscere questi suoi figli e figlie generose, davvero loro salvano il mondo. Abbraccio ognuna con l’affetto di un’amica… un po’ vecchia.
Carla Zichetti

Come sempre ringrazio le persone che rispondono alla briciola del mese…sapeste come mi incoraggiano le vostre risposte e quei racconti di vita straordinari nella vita ordinaria !!! Se vado avanti è solo per l’amore e la vicinanza che sento in ognuna di voi, grazie, specialmente alle persone semplici e sensibili, spesso quelle che si credono colte, sapienti, o  importanti non hanno niente da dire o, forse, neanche la leggono, non importa, basta che una sola si senta coinvolta e sono felice.  Per ognuna di noi, anche una sola, Cristo ha dato la vita
E grazie anche a chi risponde con la preghiera. La capacità  e la forza di continuare me la ottenete voi, piccole briciole vero Pane del Signore. Grazie, grazie. E che Dio ci benedica tutte.
Carla

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