Briciola di Ottobre 2022
ERA UNO DEI SUOI ANGELI
(Tratto dal libro a cura di Antonio Mennonna “Quando ti ho incontrato”)
Il primo incontro con Carla fu a Loreto, ci presentarono, le regalai una copia del mio libro. Lei era lì a lavorare per la sua missione. Disse di aver vomitato tutta la notte e io mii chiesi come facesse a stare dritta.
Semplicemente lei, forte della sua volontà unita a quella di Gesù, stava lavorando per le Briciole e, nonostante le sue condizioni di salute così cagionevoli, cercava di servire Dio servendo gli uomini.
Esile, pallidissima, all’apparenza fragile, mi chiamò Briciola, io non ne capii subito il significato ma da quel momento iniziammo a scriverci.
Dopo il nostro primo incontro Carla si innamorò di mio figlio Luca, il mio ragazzo gravemente cerebroleso, ora, salito in cielo. Era uno dei suoi angeli, al quale chiedeva aiuto nelle difficoltà.
Non lo conobbe personalmente, ma ebbe modo di conoscerlo attraverso il libro che parlava di lui. Si fece fare una gigantografia e la appese vicino al computer con cui lavorava, e così si fece ritrarre anche nel libretto “E sono felice” del 2009.
Iniziammo poi a scriverci via e-mail e, l’anno successivo, mi invitò a fare una testimonianza durante il raduno annuale. Accolsi il suo invito e nacque una stupenda amicizia che culminò nella sua richiesta di prendere il suo posto, dopo la sua dipartita. Una richiesta che mi lasciò spiazzata e mi preoccupò molto all’inizio perché ne sentivo il peso e la grande responsabilità ma che, su suo espresso invito, mi condusse a casa sua per due giorni.
Lì feci conoscenza di persone splendide come il suo dottore, la figlioccia Angela e le sue vicine. Furono due giorni di serenità e di gioia perché ebbi la possibilità di farmi mano di Dio per lei, riempendola di carezze, baci, abbracci e standole semplicemente vicina durante le ore di maggiore sofferenza.
In quel momenti si capiva il senso di essere Briciola di un solo Pane che è Cristo.
La conobbi meglio, parlammo tanto di molte cose. Mi mostrò i suoi diari, le lettere, le attrezzature, ogni cosa. Io sapevo che non sarei stata all’altezza di quanto chiedeva, ma le diedi il mio sì confidando nel Signore.
A volte Dio ci chiede solo di dare la disponibilità a qualcosa, ci chiede il SI’ anche se ci costa tanto e gli basta quello. Come fece con Abramo quando gli chiese di sacrificare Isacco così successe anche con me.
Al momento della sua morte mi trovavo in condizioni fisiche, psichiche e familiari talmente difficili che non avrei potuto dedicarmi ad altro che a ritrovarmi. Inoltre, col tempo, lei stessa capì che solo un gruppo di persone avrebbe potuto sostituirla.
Loredana L.
Come più volte scritto, certamente per volontà di Dio, nulla di ciò che Carla ha seminato è andato perduto grazie all’essenza di ogni Briciola e grazie ai Presidenti dell’Associazione che dopo di lei si sono succeduti: Sandro Trombini, Carmela Dimartino e la Presidente in carica Loredana Cantarini con la collaborazione di tutti i componenti del Direttivo.