Briciola di Marzo 2021
Briciole
Chi sono le briciole di speranza di Carla Zichetti? Cosa fanno le briciole? Cosa le spinge ad agire, amare, intervenire, pregare, consolare. Spesso diciamo che tutte siamo briciole, che l’esserlo non deve necessariamente avere un legame con l’associazione.
Ma le briciole Sono un’invenzione di Carla o di Dio? Io credo siano un’invenzione di Dio nata dal comandamento dell’amore. Il merito di Carla è quello di averle riunite, fatte conoscere e incontrare sotto uno stesso nome che sventola come un prezioso vessillo. Un esempio ci viene dalla briciola di Catania. Lei ha conosciuto attraverso i libretti di Carla questo modo di essere e di sentire ed è voluta subito entrare in contatto con noi ma il suo racconto dimostra che veramente si può essere briciole ogni volta che ci facciamo prossimo, che doniamo amore, ascolto, impegno a chi ci è vicino, specie se in difficoltà. Era già una briciola, solo che ancora non lo sapeva. Loredana
Margherita – di Grazia Palma D’Urso
Alcuni anni fa fui ricoverata d’urgenza in ospedale per dolore gastrico. Essendo cardiopatica, mi tennero sotto controllo per 17 giorni. Durante la degenza conobbi Margherita, una ragazza albanese che assisteva la nonna paterna, lì ricoverata. Quando fui dimessa ci siamo scambiate il numero di telefono e l’indirizzo.
A distanza di qualche anno, nell’ospedale dove era stato ricoverato mio fratello Antonio, colpito improvvisamente da una leucemia mieloide acuta, incontrai Margherita, che assisteva una signora malata terminale. Qualche tempo dopo, visto che le condizioni di mio fratello peggioravano, le telefonai per sostituire ogni tanto mia cognata in ospedale. Il suo aiuto non bastò, mia cognata stette male e decisi di ospitare mio fratello e mia cognata a casa mia. Vinta dalla stanchezza, chiesi a Margherita di venire a dormire da me, dandomi anche un po’ di conforto morale.
La mia casa era tutto un susseguirsi di medici, infermieri, parenti e amici, perché ogni volta che mio fratello veniva dimesso dall’ospedale, tornava a casa mia. E’ stato così fino al momento della sua dipartita. La fede mi aiutava a combattere. Con Margherita avevamo dei dialoghi costruttivi con Dio in mezzo a noi, che ci aiutava a portare la croce. In quel periodo, infatti a Margherita veniva a mancare una zia del cuore, con la stessa malattia di mio fratello.
Dopo diversi mesi una sera Margherita mi disse: “Graziella, sono ortodossa, non sono battezzata secondo la fede cattolica. Vorrei che tu fossi la mia madrina”. Commossa accettai. Dopo poco tempo i suoi genitori, residenti a Vicenza, le hanno chiesto di trasferirsi lì per motivi familiari. Quando si è battezzata e cresimata non sono potuta andare, ma le sono stata vicina con il pensiero e la preghiera.
Margherita si è poi sposata con Luca, dopo aver fatto un cammino di fede nella religione cattolica. Hanno avuto un bambino, Marco, frutto del loro grande amore.
Non la sento più ma so che il nostro legame è sempre vivo e forte.
E noi tutte ci stringiamo attorno a te carissima Carla in questo mese in cui festeggiavi, con numerosissime telefonate e lettere, il tuo compleanno.
Siamo tutte qui a fare, ognuna nel nostro piccolo, la propria parte non solo per mantenere viva questa meravigliosa rete di relazioni ma anche per testimoniare come i piccoli, semplici gesti compiuti con Amore possono rendere straordinario l’ordinario! Ti vogliamo bene e ti siamo grate!
Le tue Briciole