Anche tu conti qualcosa
È appena iniziato l’anno 2012, come sarà? Cosa ci riserverà? L’anno scorso Don Piero Tubino (che credo tutti conoscano per il suo darsi agli altri senza contare le ore, la fatica,le incomprensioni… tutto quello che ha fatto per la città e per la nazione: è sempre andato dove c’era un’emergenza, sul posto organizzava soccorsi: in Croazia, in Albania, i terremoti in Friuli, in Irpinia…nel Vaiont e altro ancora). Stava bene all’ inizio del 2011, ora da molti mesi è molto malato, ma pensa ancora agli altri. Mi ha telefonato 2 volte in questo dicembre per sapere come stavo, dopo il mio ricovero urgente in ospedale la sera del 30 ottobre, per una acuta crisi coronarica. Perché scrivo questo? Perché qui sotto riporto quello che Don Piero ha detto a Lourdes alla fine del pellegrinaggio il 18 giugno 1978. Vale ancora oggi, vale sempre. Oggi Don Piero mette il sigillo a tutto quello che ha fatto e detto, il sigillo dell’amore nella sofferenza. Ecco le sue parole:
“Durante questa Messa, vogliamo chiedere al Signore, amici cari, che da questo pellegrinaggio, ci dia la convinzione che noi contiamo qualche cosa? Fate caso, per la malattia o per i problemi, per la fatica o per la cattiveria della gente, tanto spesso noi ci sentiamo dei falliti e alla fine diciamo: BASTA – come il profeta Elia, e siamo stanchi.
Questa mattina, chiediamo al Signore, che è diventato carne mia e sangue mio, che ci dia la forza e la speranza di contare qualche cosa. Ma non di contare qualche cosa, perché abbiamo delle gambe e delle braccia buone, perché c’è qualcuno fra noi che non riesce a comandare le sue braccia e le sue gambe, c’è qualcuno che vorrebbe vedere e non vede, c’è qualcuno che sogna i tempi in cui aveva la salute e qualcun’altro invece, che non ha mai saputo che cosa essa sia… eppure conta qualcosa, perché conta qualcosa per il Signore e conta perché può amare. Questa sicurezza ce la dà Lui, ma noi non l’abbiamo questa sicurezza, eppure di Comunioni ne abbiamo fatte tante.
Vogliamo chiedergli che ci aggiusti un po’ le idee in testa? Vogliamo chiedergli che ci dia la vera speranza e che ci dia un giudizio delle cose, che ci aiuti a pensare con la sua testa, che ci aiuti ad amare col suo cuore? Il nostro cuore chi lo tiene? Chi riesce a tenerlo? Noi vorremmo tanto amare e invece non ci riusciamo.
“O Signore dammi il tuo cuore, o meglio, fa’ che il mio cuore di carne, che è il tuo, sia un cuore giusto, che la mia testa sia una testa giusta e che la mia vita sia una vita giusta. Non è poesia questa, è la mia vita, vorrei riscoprirla, aiutami a riscoprirla in questo momento della tua Messa e della nostra Messa”.
Vogliamo mettere lo sforzo oggi, in quello che facciamo, che tocchiamo, che diciamo, lo sforzo di pensare che tutto questo ha un significato speciale, perché noi siamo Gesù? Proviamo un po’ a pensarci. Credo che Bernadette sia stata proprio un po’ come un’ostia, una eucaristia. Quanta gente qui si incontra, perché lei ha accettato di diventare un pezzetto di Gesù!
Noi non sappiamo se torneremo qui o no, però una cosa sappiamo: che se vogliamo chiedere una mano a questa nostra sorellina che è entrata in Paradiso, è perché il cero che abbiamo acceso non si spenga e perché, come lei è stata eucaristia, anche noi nella nostra piccola parte, siamo un po’ qualcuno del quale si possa dire:
là, c’è un po’ di luce;
là, c’è un po’ di Eucaristia,
là, c’è un po’ di Gesù;
là, c’è un po’ di Paradiso,
Gli altri si dovrebbero accorgere che sono un pezzetto di Cristo, perché lo spirito di Gesù è dentro di me e mi spinge perché mi cambi il vestito ogni giorno e sia un uomo nuovo. Allora diranno: “Qui c’è il Signore” e lo riconosceranno ripetendo “Ho scoperto Dio e l’ho trovato sulla terra in quello lì, in quella lì”. Questo è il mio augurio, portatevi a casa questa Madonna, questo Signore suo Figlio e gridate con la vostra vita, il loro amore”.
GRAZIE DON PIERO. Dalla registrazione che ho fatto a Lourdes – e poi trascritta.
Quanto è importante scrivere per non dimenticare. Buon anno 2012 da Carla, briciola alle briciole.
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